Lunedì 29 Aprile 2024

Lega-M5s, in Europa siamo isolati

Con il governo gialloverde la politica è diventata ancella della comunicazione. Non comanda Conte, comanda Casalino. E il capo ufficio stampa non si limita a illustrare obiettivi e risultati dell’azione di governo, ma piega l’agenda politica alle regole della propaganda. Ricordate il ministro degli interni e quello della giustizia che apparecchiano per la tv l’arrivo del terrorista estradato e fanno a gara per attribuirsene il merito? E gli stessi che inscenano lo spettacolino della ruspa che abbatte un abuso edilizio dei Casamonica? E il ministro che guida la ruspa felice di realizzare un altro sogno infantile oltre a quello di indossare divise? Ricordate Di Maio che in tv reclama la concessione della cittadinanza a Rami e Adam e Salvini che, piccato, frena quel tanto che basta a far capire che a decidere è lui e soltanto lui? Poi il ministro degli interni gigioneggia al meeting delle famiglie ortodosse e Di Maio gli tira una stilettata: “Roba da medioevo noi siamo il futuro”. Non contento accusa l’altro vice premier di allearsi coi filo nazisti dimentico che la AFD tedesca fino a ieri era sua alleata. Di Maio è in ansia e farebbe la qualunque per recuperare: aveva il doppio dei voti ma da che è al governo li ha dimezzati mentre la Lega li ha raddoppiati. Molti sospettano che i battibecchi tra i due alleati siano solo manfrine per occupare tutto lo spazio comunicativo e per distrarre l’opinione pubblica dai guai del paese - quelli ereditati e quelli ben più gravi creati proprio da Di Maio e da Salvini. Ma nemmeno Casalino può oscurare il blocco della produzione industriale e dei cantieri, la crescita del debito e del disavanzo, dello spread e degli interessi che ci stanno stringendo un cappio al collo. E nemmeno alzare i decibel della lite tra vice premier – “Sei amico dei nazisti”, “Tu lavora anziché straparlare” – riuscirà a nascondere che il governo gialloverde è isolato in Europa e che, ossessionato da poche decine di profughi, sta perdendo la Libia e il controllo sulle nostre risorse energetiche, per non dire del pericolo di un nuovo caos migratorio.