Lunedì 29 Aprile 2024

Sorpresa: c'è una terza specie di elefante

I sospetti c'erano tutti, ma ora arriva la conferma: l'elefante delle foreste è una specie geneticamente diversa dal cugino africano della savana

Esemplari di elefante delle foreste (Foto: ANDREYGUDKOV/iStock)

Esemplari di elefante delle foreste (Foto: ANDREYGUDKOV/iStock)

Una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences ha certificato quello che si sospettava da un po' di tempo: l'elefante africano (Loxodonta africana) e l'elefante asiatico (Elephas maximus) non sono le uniche due specie viventi di proboscidati. Esiste infatti una terza specie finora "ignorata" dalla tassonomia, che oltre a complicare l'albero genealogico degli elefanti, pone nuove questioni sulle politiche di salvaguardia di questo mammifero. TERZO INCOMODO Storicamente, in tema di elefanti c'era l'abitudine di fare distinzione tra la specie asiatica (di taglia più piccola) e quella africana, nota per essere il più grande animale terrestre. In questo quadro, l'elefante delle foreste (Loxodonta cyclotis) ha sempre trovato collocazione come sottospecie dell'elefante africano. Tuttavia, già lo scorso anno uno studio aveva messo in luce importanti differenze genetiche, suggerendo che il L. cyclotis fosse più strettamente imparentato con l'estinto elefante dalle zanne dritte (Palaeoloxodon antiquus) di quanto non lo fosse con il L. africana. MELTIN POT GENETICO Il team internazionale di scienziati è ora andato a fondo della questione mettendo a confronto quattordici sequenze genetiche, sei delle quali provenienti da specie viventi e otto riconducibili a proboscidati estinti. L'analisi del DNA ha confermato i sospetti: nonostante l'apparente prossimità geografica, tra l'elefante africano e l'elefante africano delle foreste non ci sono stati contatti e scambi di geni per circa 500mila anni. Con grande sorpresa, i dati hanno invece svelato un sostanzioso flusso genico tra gli elefanti moderni e le specie scomparse di mammut e mastodonti, a testimonianza di frequenti e inaspettati incroci. "Queste informazioni ci dicono che la biologia è caotica e che l'evoluzione non avviene in modo organizzato e lineare", hanno concluso gli autori. PERCHÉ È IMPORTANTE Il fatto che il Loxodonta africana e il Loxodonta cyclotis siano due specie distinte, non rappresenta solo una fine questione tassonomica. L'elefante africano delle foreste è infatti una specie a rischio (molto più del cugino della savana), e il riconoscimento di status di specie a se stante potrebbe offrirgli l'attenzione necessaria per scongiurarne l'estinzione.