Roma, 4 ottobre 2022 - Molto più costosi ma anche quasi introvabili o comunque con mesi di attesa per averli, dopo l’ordine. La tempesta perfetta della ripresa post-pandemia, la tolleranza zero al Covid in Cina e la guerra in Ucraina non solo hanno scatenato la corsa dei prezzi delle materie prime ma hanno fatto scattare l’allarme approvvigionamenti.
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La crisi della mobilità
Tra i settori più colpiti ci sono le auto. "Oggi per costruirle non mancano solo i semiconduttori ma un po’ tutto", avverte Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la federazione dei concessionari. Così chi ordina un’auto nuova vede tempi di attesa da 6 fino a 12 mesi. E i concessionari devono adeguarsi a un mercato che quest’anno vedrà 1 milione e 250mila immatricolazioni, minimo da oltre 40 anni. Una situazione preoccupante che ha portato le marche anche a non accettare ordini per alcuni modelli, non sapendo quale sarà il prezzo futuro, e a una super valutazione dell’usato anche del 20-30%. I tempi di attesa sono da poche settimane a sei mesi anche per le bici dove, spiega Ancma, c’è ancora un’offerta in pronta consegna non subendo i cicli gli effetti negativi della componentistica elettronica. Che pesa su moto e scooter dove i tempi più lunghi per evadere gli ordini faranno diminuire del 2% quest’anno le immatricolazioni attorno alle 240mila unità nonostante la domanda resti forte.
Allarme riscaldamento
La mancanza di componentistica si sta facendo sentire anche su caldaie a condensazione e pompe di calore, con ritardi per questi ultimi fino a 6 mesi e il timore, avverte Federico Musazzi, segretario generale di Assotermica e Assoclima, di mettere a rischio il Superbonus che scade il 31 dicembre. E chi sta pensando di risparmiare con una stufa deve fare i conti con il raddoppio del prezzo del pellet che sta anche diventando sempre più introvabile a causa anche delle minori importazioni, spiega Aiel, per la guerra in Ucraina.
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Arredamento in stand-by
L’effetto scarsità materie prime si sta facendo sentire non solo nei cantieri ma anche nell’arredamento, dai mobili al bagno agli infissi in legno, Pvc e alluminio. Per l’arredamento, ricorda Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, si va da 6 a 12 settimane per l’evasione degli ordini, circa 2 mesi, ma anche più, per pavimenti, serramenti e le ceramiche dei bagni. Così, dopo un 2022 che vedrà ancora una crescita a due cifre, aumento dei prezzi e possibile calo dei consumi fanno guardare con preoccupazione al 2023.
Dal campo al carrello
Nelle campagne, avverte Coldiretti, è crisi approvvigionamenti con la penuria di fertilizzanti, gasolio, elettricità e vetro. La cui scarsità, ricorda Edoardo Gamboni, direttore commerciale del gruppo VéGé, sta avendo impatti nei supermercati su prodotti come i sottaceti e le creme spalmabili. Sugli scaffali resta il problema dell’acqua minerale frizzante e del packaging per i detersivi mentre si temono minori quantità di riso e oli di semi.
Dall'hi-tech alla moda
La mancanza di componenti elettronici sta colpendo soprattutto le imprese, dall’automazione alle schede informatiche mentre un’azienda come Fis, che prepara principi attivi e prodotti intermedi per le più importanti aziende del settore farmaceutico, segnala le criticità di approvvigionamento delle materie prime per cui, spiega l’ad Michele Gavino, c’è l’impegno a risolverle investendo per riportare le lavorazioni in Italia. Quanto al retail, chiosa Mario Resca, presidente di Confimprese "non registriamo al momento la mancanza di disponibilità come avvenuto fino a qualche tempo fa. Oggi i problemi sono il costo delle materie prime, le difficoltà logistiche e il processo inflattivo. Per questo abbiamo chiesto la moratoria dell’aumento Istat per l’affitto di immobili commerciali".