Firenze è storia, arte e cultura, conoscenze e tradizioni che si tramandano da secoli e che sulle sponde dell’Arno hanno scritto uno dei capitoli più esaltanti dell’Umanità: il Rinascimento delle arti e delle scienze. Oggi, all’ombra della Cupola del Brunelleschi, lavora un maestro artigiano capace di fondere la gloriosa tradizione orafa fiorentina con un’innata propensione al futuro e all’innovazione. La Bottega orafa di Paolo Penko è un vero e proprio viaggio nel tempo in una Firenze fatta di fiorini d’oro, usanze rinascimentali e detti popolari. Come “San Giovanni non vuole inganni”, di cui pochi conoscono l’origine. San Giovanni Battista, infatti, è il Patrono della città gigliata e “la sua immagine incisa sul retro dei fiorini d’oro indicava il marchio del battitore della Zecca e l’autenticità di quella moneta. Un potente simbolo economico e religioso della città - ci spiega Penko - offerto ai neonati con l’augurio di ‘ un fiorino oggi per mille domani’”. La bottega cura ogni fase della lavorazione, dal disegno alla fusione dell’oro, dalla lavorazione dei metalli alla scelta delle pietre, utilizzando strumenti e tecniche della tradizione toscana. “Non siamo un museo, però cerchiamo di innovare continuamente la nostra produzione, con forme e modelli che seguano l’evoluzione dei tempi - spiega - Già dieci anni fa abbiamo lanciato una linea di gioielli multimediali, integrando schermi di piccole dimensioni alle nostre creazioni, ben prima che la Apple lanciasse il suo orologio innovativo”, aggiunge Penko con il sorriso ironico di chi sa già cosa fare do-mani. “Ci siamo appena trasferiti in questa sede, più ampia e spaziosa di quella storica, e abbiamo potenziato la nostra presenza sul web e sulle piattaforme di e-commerce, per conquistare nuovi mercati e fidelizzare i clienti stranieri. Spero anche di poter avere sempre più tempo da dedicare alla promozione di questo mestiere, alla trasmissione di conoscenze e tecniche di lavorazione che appartengono alla storia e alla cultura di questa città”, conclude Paolo Penko, che realizza la Croce di San Giovanni per la festa del Patrono e il Fiorino d’Oro della città di Firenze, il riconoscimento che ogni anno viene consegnato a “tutti coloro che abbiano contribuito a dare lustro alla città”, come si legge nel regolamento del riconoscimento. E se queste sono le motivazioni, verrebbe da pensare che una volta, quel premio, potrebbe essere consegnato proprio alla bottega dove viene plasmato.
Domenica 5 Maggio 2024
ArchivioQuella Bottega Orafa è una meraviglia del sapere fiorentino