Domenica 5 Maggio 2024

Cuba, azzerata la nazionale di volley: otto in manette per stupro

I giocatori arrestati durante un torneo in Finlandia. Teatro della violenza sessuale sarebbe il bar dell'hotel in cui la squadra alloggiava

La nazionale cubana di volley

La nazionale cubana di volley

TAMPERE (Finlandia), 4 luglio 2016 - ALL’INNO nazionale erano in otto ad avere la mano sulla petto. Dall’altra parte della rete c’era il Portogallo. Così, ridotta ai minimi termini, si è presentata Cuba nell’ultima sfida della «World League», in programma in Finlandia. Nessuna epidemia e nessuna fuga di massa. A dimezzare la squadra cubana ci aveva pensato qualche ora prima la polizia finlandese. E il peggio per i cubani doveva ancora arrivare. Sabato, poco prima della partita contro la Finlandia (poi persa dalla nazionale caraibica) sono stati arrestati tre giocatori: Usmany Uriarte (che il pubblico italiano ricorderà per essere stato al centro di un caso di mercato fra Perugia e la Turchia, nella scorsa stagione), Ricardo Calvo e Abrahan Alfonso. E ieri mattina gli agenti sono piombati di nuovo nell’hotel della nazionale e hanno arrestato un quarto giocatore: il capitano Rolando Cepeda. Per tutti e quattro l’accusa è di violenza sessuale. La polizia finlandese è stata molto restia a fornire ulteriori indicazioni se non quelle del reato per cui sono stati fermati. A denunciarli – dalle prime ricostruzioni – sembra che sia stata una ragazza, già ascoltata dagli agenti. I fatti sarebbero avvenuti nel bar dell’hotel dove alloggia la nazionale caraibica.

MA NON è finita. Perché nemmeno il tempo di festeggiare l’effimera vittoria, al tie break, contro il Portogallo, che la polizia finlandese decideva di fermare altri quattro giocatori, di cui non si conoscono le identità. Praticamente quasi azzerata la nazionale cubana. Alle prese però con una questione ben più grande di muri e schiacciate sulla diagonale palleggiatore-opposto. In Finlandia assicurano che procederanno in fretta ad accertare le responsabilità dei giocatori fermati. Già oggi le autorità di Tampere dovranno stabilire se mantenere la custodia cautelare o procedere per il rilascio. Ma l’impressione è che difficilmente i pallavolisti fermati lasceranno la Finlandia.

«È probabile che non saranno autorizzati a lasciare la Finlandia come avevano programmato di fare», ha dichiarato infatti Joni Länsipuro commissario della polizia finlandese, citato dal televisione di stato Yle.

INTANTO è una mazzata per il direttore tecnico Rodolfo Sanchez che si ritrova a gestire una situazione che non ha nulla di sportivo e che, se venissero confermate le accuse, metterebbe seriamente a rischio l’avventura olimpica della giovane nazionale cubana. Manca ormai meno di un mese all’inizio dei Giochi di Rio. Una qualificazione olimpica arrivata dopo sedici anni di assenza dalla più importante competizione mondiale e costruita attorno alla figura proprio del capitano Cepeda, il più anziano del gruppo (27 anni): l’ultima volta era stata a Sydney nel 2000. E nei confronti del volley caraibico si era ricreato un certo entusiasmo, ricordando anche gli anni d’oro della Cuba di Despaigne e Juantorena e le interminabili sfide contro gli azzurri di Julio Velasco. Un’altra era.

SPORTIVI e violenze sessuali, purtroppo, un binomio che torna di stretta attualità. Non è passato infatti nemmeno un mese dalle ultime accuse, con relativo scandalo, che hanno visto al centro dell’attenzione il portiere della nazionale di calcio spagnola e del Manchester United, David De Gea. Secondo la polizia spagnola un’aggressione sessuale nei confronti di una ragazza sarebbe avvenuta in un hotel di Madrid nel 2012 e oltre al portiere, era presente anche l’attaccante dell’Athletic Bilbao, Iker Munian. La notizia dell’apertura dell’inchiesta aveva sconvolto la vigilia del debutto spagnolo agli Europei. Il portiere della nazionale si era immediatamente difeso: «Non c’entro nulla, sono estraneo alla vicenda e ho già avvertito i miei avvocati». Più o meno lo stesso destino dell’ex calciatore di Roma, Milan e Inter, Amantino Mancini che fu accusato di violenza sessuale nei confronti di una modella brasiliana, conosciuta a una festa nel 2010, organizzata da Ronaldinho. Mancini non ha mai negato di aver fatto sesso con la ragazza, ma ha sempre sostenuto che lei fosse consenziente.