Un carro armato filorusso nell'Est dell'Ucraina (AFP)
Donetsk (Ucraina), 9 novembre 2014 - Tornano a soffiare i venti di guerra nell'Ucraina orientale, dove è sempre più precaria la fragile tregua tra filo-Kiev e separatisti filo-russi. L'Osce intanto si dice preoccupata dopo l'arrivo nelle regioni ribelli di una decina di carri armati e una colonna di 40 mezzi, carichi di uomini e pezzi di artiglieria. Le autorità ucraine sostengono che i ribelli ricevano armamenti dalla Russia, accuse che Mosca respinge.
Stamattina si sono sentite forti esplosioni: i bombardamenti più pesanti delle ultime settimane, che hanno distrutto quattro edifici. Da quando l'accordo di cessate il fuoco è stato raggiunto il 5 settembre, la tregua è stata violata quasi quotidianamente.
LADY PESC - E' necessario evitare una nuova escalation delle violenze in Ucraina e tutte le parti devono mantenere la calma, ha detto Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri, che ha lanciato l'appello in seguito all'ultimo report del'Osce sui convogli di carri armati. Mogherini ha chiesto alle parti di attenersi ai propri impegni, seguendo il protocollo di Minsk, e ha rilanciato la necessità di trovare una soluzione sostenibile basata sul rispetto dell'indipendenza, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina.
USA PREOCCUPATI - Gli Stati Uniti sono "molto preoccupati per l'intensificarsi dei combattimenti nell'Ucraina orientale", ha affermato la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Bernadette Meehan. E anche "per le numerose informazioni sul fatto che i separatisti sostenuti ed equipaggiati dalla Russia stanno muovendo convogli di armi pesanti e carri armati vero le prime linee del conflitto. Ogni tentativo delle forze separatiste di conquistare altri territori nell'Ucraina orientale, sarà una flagrante violazione degli accordi di Minsk", ha affermato ancora Meehan in un comunicato.