Lunedì 29 Aprile 2024

Ricostruzione l'Aquila, indaga Capitan Ultimo: agli arresti per corruzione 4 imprenditori e un politico.

Nel mirino degli inquirenti una serie di vicende di corruzione legate alla ricostruzione post terremoto dell'Aquila, in particolar modo i lavori di puntellamento affidati dopo l'ottenimento di presunte tangenti. Le indagini sono state svolte dal famoso "Ultimo" (nome di battaglia), ovvero Sergio De Caprio, l'ufficiale dei carabinieri che arrestò Totò Riina.

La prefettura distrutta dopo il sisma del 2009

La prefettura distrutta dopo il sisma del 2009

L'Aquila, 27 luglio 2015  -  Nuova inchiesta della Procura distrettuale antimafia dell'Aquila nell'ambito di presunti lavori sospetti nel post-sisma del sei aprile 2009. Su richiesta dei pm Fausto Cardella (capo della Procura) e Antonietta Picardi, il gip Giuseppe Romano Gargarella ha firmato sei misure cautelari nelle quali agli indagati vengono contestati, a vario titolo, reati che vanno dall'abuso d'ufficio a subappalti irregolari, dichiarazioni fraudolenti mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d'ufficio ed estorsione.

LE ACCUSE - I fatti contestati dagli inquirenti (le indagini sono state condotte dai diversi reparti dei carabinieri ed anche dai vigili del fuoco) si riferiscono al periodo compreso tra il 2012 sino alle ultime settimane di quest'anno.  Nel mirino degli inquirenti una serie di vicende di corruzione legate alla ricostruzione, in particolar modo i lavori di puntellamento affidati dopo l'ottenimento di presunte tangenti.

GLI ACCUSATI - In particolare agli arresti domiciliari sono finiti l'ex assessore comunale Pierluigi Tancredi (esponente storico di Forza Italia che a quell'epoca non rivestiva incarichi di Giunta poiché era già subentrata l'amministrazione di centrosinistra guidata dall'attuale sindaco Massimo Cialente), Maurizio Polisini ed Andrea Polisini, di 66 e 38 anni, entrambi di Montorio al Vomano (Teramo), rappresentanti della Edilcostruzioni Group Srl; Mauro Pellegrini, 57 anni, di Caporciano (L'Aquila), amministratore e socio della società 'Dipe' e Giancarlo Di Persio, 61 anni, di San Demetrio ne' Vestini (L'Aquila), anche lui della Dipe. L'altra misura cautelare, che prevede l'obbligo di dimora e di firma, è stata notificata a Nicola Santoro, 32 anni, dell'Aquila, ritenuto intermediatore. Nell'inchiesta, denominata "Redde Rationem", in totale gli indagati sono 19 tra i quali figurano anche due dirigenti del Comune dell'Aquila che a vario titolo si sono occupati degli appalti delle opere di messa in sicurezza di alcuni edifici nel centro storico della città, tra cui quello sede della Prefettura, tra i simboli della tragedia di sei anni fa.

CAPITAN ULTIMO IN AZIONE- Il Procuratore capo della Direzione distrettuale antimefia dell'Aquila, Fausto Cardella, ha annunciato come le indagini sono state svolte dal famoso "Ultimo" (nome di battaglia), ovvero Sergio De Caprio, l'ufficiale del Raggruppamento Operativo Speciale (Ros) dei carabinieri che arrestò Totò Riina. Da tempo l'ufficiale è il vice comandate del Nucleo operativo Ecologico (Noe) dei carabinieri.