Mercoledì 24 Aprile 2024

Verde, comoda e super tecnologica. Google costruisce la città perfetta

Il colosso dell’informatica a caccia di un terreno in America

Il quartier generale di Google a Mountain View (Lapresse)

Il quartier generale di Google a Mountain View (Lapresse)

New York, 23 settembre 2017 - Il videogame si fa realtà. L’utopia della città perfetta, fino ad oggi, infatti era stata confinata ai giochi da computer. A partire da ‘SimCity’, storico titolo che negli anni Novanta conquistò milioni di urbanisti in erba. Ma vent’anni dopo l’obiettivo è molto più ambizioso, quasi immaginifico. Targato – e soprattutto, finanziato – Google. Il colosso dell’informatica vuole costruire da zero una città ideale: verde, sostenibile, comoda, economica. In una parola: la città del futuro. E dopo le indiscrezioni dei mesi scorsi, secondo il ‘Financial Times’, al grande passo manca pochissimo: «Google sta cercando un terreno per far partire i lavori». Insomma, si fa sul serio.

Contorni e contenuti di questa utopia ancora non sono chiari. Ma bastano le parole di Dan Doctoroff, numero uno di ‘Sidewalk Labs’, la start-up di Google dedicata all’innovazione urbana, a disegnare scenari inediti: «Vogliamo costruire una città che sia abbastanza grande, perché diventi un laboratorio per il futuro». E di futuro Doctoroff è un esperto. Cresciuto a Lehman Brothers, è diventato poi il braccio destro di Michael Bloomberg nella sua avventura da sindaco di New York. Nella Grande Mela ha lanciato un maxiprogramma di quasi 300 interventi di riqualificazione urbana, tra cui la famosissima High Line, la ferrovia del West Side di Manhattan trasformata nel più celebre parco urbano del mondo. Ora, la sfida più grande.  «Cerchiamo un terreno grande, perché le strutture esistenti dovranno cedere il passo», ha spiegato in una conferenza a San Francisco: «Vorrei che la nostra città fosse pioniera in un nuovo approccio nell’utilizzo dei dati». Tradotto: la tecnologia al servizio della vita quotidiana, un concetto elevato alla massima potenza, sommando in un’unica esperienza ciò che le grandi metropoli stanno sperimentando in questi anni, nel tentativo di ottenere l’ambito titolo di ‘smart cities’. In questa corsa al futuro, Google (che in questi giorni ha chiuso anche l’acquisto per 1,1 miliardi di dollari di parte di Htc, il produttore taiwanese di cellulari strozzato da una pesantissima crisi) non è certamente sola. Amazon, colosso gemello, sta vagliando le offerte sul tavolo per costruire il suo nuovo quartier generale. In cambio di un sì, chiede incentivi: «Non è corretto – la frecciata di Doctoroff –, noi non lo faremo», ha assicurato. Ma forse più avanti di tutti è Tesla, il gigante delle auto elettriche di Elon Musk. La ‘Tesla City’ non è solo un progetto, ma un cantiere che avanza in un sobborgo di Melbourne, tra pannelli fotovoltaici, taxi-robot, batterie verdi dalla durata infinita.