Lunedì 6 Maggio 2024

Squinzi affondo contro il sindacato alla festa del Pd: "In Italia è fattore di ritardo"

Il leader di Confindustria alla festa nazionale del Pd a Milano sulla questione lavoro a ferragosto di Electrolux. "Un sindacato moderno deve avere la capacità di rispondere in modo corretto". Replica di Bentivogli (Fim): "Squinzi s'informi prima di dire fesserie". Barbagallo: "In ritardo è Confindustria"

Il leader di Confindustria Giorgio Squinzi (Newpress)

Il leader di Confindustria Giorgio Squinzi (Newpress)

Milano, 28 agosto 2015 - "Il sindacato in Italia mediamente è un fattore di ritardo, ha fatto tardare tanto l'ammodernamento e l'efficienza complessiva del Paese". E' l'affondo di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, dal palco della festa nazionale del Pd a Milano nel corso di un colloquio col ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio.

"Un sindacato moderno deve avere la capacità di rispondere in maniera corretta per non perdere opportunità di lavoro", ha proseguito Squinzi, interpellato in particolare sulla questione del lavoro a Ferragosto da parte dell'Electrolux. "Con questo sindacato - ha detto ancora Squinzi - abbiamo cercato di tenere aperto il dialogo. Firmare l'accordo sulla rappresentanza ci è costato una fatica enorme. In un'epoca in cui le cose si muovono a velocità supersonica, il fatto che in Italia ci voglia un anno e mezzo per scrivere l'accordo sulla rappresentanza, che è poi un fattore di democrazia, non e' il modo in cui bisogna fare le cose". 

SPENDING REVIEW - Poi torna sul discorso della spending review. "Le tasse si possono tagliare solo se si mette mano seriamente a una spending review. Sono d'accordo con primo ministro quando dice che il 3% non si può superare, gli Stati Uniti hanno scelto una strategia che noi non ci possiamo permettere, hanno iniettato liquidità nel mercato e ne hanno raccolto i frutti. Noi facciamo parte di un sistema europeo e dobbiamo seguire sue regole". "L'Italia può arrivare a una riduzione delle tasse solo se mette mano alla riduzione della spesa pubblica - ha proseguito Squinzi - Non dimentichiamo gli sprechi che ci sono nel nostro Paese, vedo che c'è anche molta difficoltà a intervenire". "Il nostro mercato interno non sta andando, le esportazioni invece vanno molto bene - ha sottolineato - Non siamo come la Spagna, dove l'attività edilizia era il 28% del Pil, non abbiamo una bolla speculativa da far scoppiare come in Spagna, ma dobbiamo rimettere mano all'edilizia, che è un settore che ha alta intensità di manodopera e ha bassissimo contenuto di importazione, quindi assolutamente virtuoso per il nostro Paese". "Bisogna puntare sull'edilizia aumentando l'efficienza energetica e il benessere nelle nostre case, negli edifici industriali e pubblici. E poi il 2,1% che spendiamo in infrastrutture ci sta facendo accumulare ritardi di fronte agli altri Paesi europei, dobbiamo aumentare investimenti. L'alta velocità ha cambiato la vita e l'efficenza del Paese", ha concluso  Squinzi.

LE REPLICHE - Immediate le repliche. "Squinzi in Electrolux e altrove confonde il sindacato con la Fiom: Si informi prima di dire fesserie estive", ha reagito il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli. "Il giorno di Ferragosto alla Electrolux di Susegana solo la Fiom ha dato indicazioni, senza neanche proclamazione ufficiale, ai lavoratori volontari di non andare, con scarsi risultati - ha detto - sempre e solo la Fiom ha proclamato sciopero i due sabati precedenti a cui hanno aderito 22 persone. La Fim-Cisl con la maggioranza del sindacato metalmeccanico in Electrolux non ha aderito e ha appena sottoscritto accordo per gli straordinari dei prossimi mesi".  Bentivogli ha aggiunto che "purtroppo Squinzi fa così, ogni tanto si risveglia, vede la Tv e crede che il sindacato sia la Fiom, dimenticandosi della necessità di riforma del sistema confindustriale che come la Fiom è fermo a trenta anni fa. Riduciamo contratti e categorie subito altrimenti queste uscite sono fastidiose chiacchiere estive. La modernità si chiede agli altri dopo aver dimostrato la propria. Esattamente come fanno la Fim e la Cisl".

Interviene anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, rimandando al mittente le critiche rivolte al sindacato, sostenendo che sono piuttosto le imprese ad essere in ritardo rispetto alle sfide lanciate dalla controparte su innovazione, investimenti, contratti, rappresentanza. "Le accuse generiche ai sindacati senza parlare del merito lasciano il tempo che trovano: Confindustria con chi parla e di cosa parla?". Fattori di ritardo per il Paese sono le imprese che non investono in ricerca, innovazione, processi e prodotti. 'Fattori di ritardo' sono la carenza degli investimenti pubblici e privati, le tasse sul lavoro e la burocrazia asfissiante. Abbiamo invitato Confindustria a fare fronte comune su questi aspetti, così come l'abbiamo invitata a discutere di una riforma del sistema contrattuale, da noi proposta già nello scorso mese di febbraio, che punta sulla crescita del Pil e sullo sviluppo: stiamo aspettando ancora le risposte". "Li avevamo sfidati a rinnovare, anche nel mese di agosto, i contratti scaduti e in scadenza, senza fare un'ora di sciopero - ha proseguito il leader della Uil - perché c'è bisogno di restituire potere d'acquisto a lavoratori e pensionati per rilanciare l'economia: non hanno colto questa opportunità . Non sono ancora riusciti a fornire nemmeno i dati degli iscritti ai sindacati nelle loro imprese per misurare la rappresentatività . E poi - ha concluso- parlano di ritardo degli altri?".