Giovedì 2 Maggio 2024

Brasile, Corte suprema revoca il blocco WhatsApp

Ma il giudice che aveva disposto il blocco incriminerà il responsabile legale di Facebook per intralcio alla giustizia.

Le icone delle app Whatsapp e Facebook (Ansa)

Le icone delle app Whatsapp e Facebook (Ansa)

Rio de Janeiro, 19 luglio 2016 - Un blocco durato poche ore quello imposto in BrasileWhatsApp da parte di un giudice di Rio de Janeiro. La decisione del magistrato era stata presa nel pomeriggio dopo che Facebook, proprietaria di WhatsApp, si era rifiutata di fornire le conversazioni di alcune persone coinvolte in una inchiesta penale. La Corte suprema brasiliana ha però sospeso il blocco, che era stato imposto a tutte le compagnie telefoniche del Paese dalle 14 locali (le 19 in Italia), con pena (per le compagnie) una multa di 50 mila reais (circa 13 mila euro) al giorno. 

Per il presidente del Supremo tribunale federale, Lewandowski, che ha disposto la ripresa del servizio, il blocco è stato "sproporzionato", e "viola in apparenza il precetto fondamentale della libertà di espressione e comunicazione e la legislazione in materia". La decisione di Lewandowski è stata presa in risposta ad un ricorso presentato al Stf dal Partito popolare socialista (Pps, di destra). Le compagnie telefoniche dovranno ricevere una notifica del Stf prima di riattivare il servizio. Non ci sta la giudice Daniela Barbosa che aveva imposto lo stop all'app: ha annunciato che intende incriminare il responsabile legale di Facebook per intralcio alla giustizia. 

Si tratta della terza volta che la magistratura brasiliana blocca l'applicazione di messaggistica: nel dicembre 2015, un magistrato di Sao Bernardo do Campo, nello stato di San Paolo, impose una sospensione di 48 ore, poi revocato dopo 12 ore su decisione del tribunale locale in seguito ad un ricorso della compagnia americana e le poteste di circa 100 milioni di utenti. Il 2 maggio scorso, un giudice dello stato di Sergipe impose uno stop di 72 ore, revocato il giorno seguente dal tribunale dello Stato. Il blocco era stato giudicato "sproporzionato e punitivo per gli utenti" da Joao Rezende, presidente di Anatel, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni brasiliana.

E anche dopo l'enensimo blocco, nessuna marcia indietro da parte della società di Zuckerberg che in una nota, subito dopo la decisione del giudice di Rio, aveva fatto sapere: "Come abbiamo detto in passato, non possiamo condividere informazioni alle quali non abbiamo accesso. Speriamo di vedere questo blocco revocato al più presto". Facebook ha inoltre sottolineato che "passi indiscriminati come questi minacciano la capacità delle persone di comunicare, di svolgere il proprio lavoro e di vivere le proprie vite".