E' un punticino, ma il Milan deve baciare questo pareggio come una reliquia o un ex voto. Poteva finire peggio, molto peggio. In vantaggio di due gol l’Empoli ha costruito e sbagliato le palle per la terza e la quarta rete. Per una storica goleada. La disfatta l’ha evitata soltanto un gran gol di Torres, vecchio campione ritrovato, alla prima da titolare: nella disperazione più assoluta lo spagnolo è diventato una luce di speranza. Il calo finale di uno straordinario Empoli ha fatto il resto e tirato fuori per i capelli i rossoneri dalla prima crisi di stagione.
Con Inzaghi non è e non poteva essere un Milan ritrovato troppo in fretta. Con tre attaccanti e un centrocampo senza qualità non si può giocare se tutta la squadra non gioca da squadra. La fase difensiva è precaria e i dieci gol subiti in quattro partite sono già un allarme. La strada dell’umiltà e dell’orgoglio rossonero è quella giusta, ma il Milan ha ancora troppi limiti, tanti problemi e un organico scarso. Coraggio. Non sappiamo se oggi questo primo mercoledì di campionato racconterà qualcosa di più e di diverso delle due sorelle-scudetto. La Juve col Cesena e la Roma col Parma non dovrebbero aver problemi anche se Cassano quando vede Totti si esalta. Vecchie storie, nuove speranze.
Nel frattempo tiene banco la nonna di Florenzi. Il presidente dei giocatori Tommasi, preso dall’entusiasmo, suggerisce di portare le nonne in panchina come messaggio positivo per il calcio. L’idea è bizzarra. Oltre a finanziare i nipoti, a portarli a scuola, a regalare saggezza e affetto, ora chiediamo ai nonni di risolvere anche i problemi del pallone. Domanda: ma davvero Tommasi manderebbe la sua nonna in panchina? Forse non le vuole bene. Per allentare tensioni e violenze sarebbe meglio che l’associazione calciatori pretendesse dai suoi assistiti rispetto, educazione e comportamenti diversi in campo e fuori e denunciasse i furbi e gli scorretti. I nonni facciano i nonni, i calciatori tornino ad essere eroi positivi.