Giovedì 16 Maggio 2024

Roma, niente ricorso contro la chiusura della curva Sud

Il club giallorosso accetta la decisione del giudice sportivo dopo gli striscioni esposti all'Olimpico contro la mamma di Ciro Esposito e i cori discriminanti verso i napoletani. I tifosi capitolini disapprovano: "Noi non tutelati"

Olimpico, 4 aprile 2015: striscioni offensivi contro la mamma di Ciro Esposito (ANSA)

Olimpico, 4 aprile 2015: striscioni offensivi contro la mamma di Ciro Esposito (ANSA)

Roma, 10 aprile 2015 - La Roma non presenterà ricorso contro la chiusura della curva sud decisa dal giudice sportivo per la prossima gara di serie A in programma all'Olimpico, quella con l'Atalanta del 19 aprile. La sanzione era stata comminata per gli striscioni contro la madre di Ciro Esposito e i cori contro i tifosi partenopei nel corso della gara di sabato scorso contro il Napoli.

Dopo la decisione del giudice sportivo di sanzionare il club, il presidente James Pallotta, aveva tuonato contro "i pochi idioti che frequentano la Sud", responsabili degli striscioni e dei cori contro i napoletani e dopo aver ripreso con durezza i propri tifosi si era poi scusato con la madre di Ciro Esposito, telefonandole. Con la rinuncia della Roma a presentare il ricorso, quindi, in occasione della prossima gara interna dei giallorossi, quella con l'Atalanta di domenica 19 aprile (ore 15), la curva Sud dell'Olimpico resterà chiusa ai tifosi.

I TIFOSI: "NOI NON TUTELATI" - Tanti tifosi della Roma hanno definito "incomprensibile" la scelta del club di non fare ricorso per la squalifica della Curva Sud. Il tweet con cui la società ha comunicato la propria posizione ha innescato una serie di repliche piuttosto dure da parte dei sostenitori giallorossi, per nulla soddisfatti dalla strategia adottata su input del presidente Pallotta."Vi state dando la zappa sui piedi, mettendovi contro anche chi magari non condivideva quegli striscioni" il messaggio postato su Twitter da un tifoso, seguito da altri 'cinguettì dello stesso tenore: "Fortemente deluso da questa società che ha dimostrato che noi tifosi per lei non contiamo nulla", "Dovremo stare a casa per colpa di qualche idiota e di una società che non ci tutela...grazie"; "A questo punto il boicottaggio della campagna abbonamenti è ciò che meritate per quanto fatto dentro e fuori dal campo". Nel mirino anche Pallotta: "Non sei più il mio presidente - il commento su Facebook di un tifoso deluso dal businessman di Boston -. I veri presidenti erano Viola e Sensi che si battevano contro le ingiustizie nei nostri confronti. Resta in America, qui non venirci più".