Venerdì 17 Maggio 2024

Nibali espulso dalla Vuelta: "Trainato per 150 metri, squalifica eccessiva"

Lo Squalo: "Mi scuso per quello che è successo". Poi attacca: "Ora molti sono pronti a gettare fango, nessuno dice che ero caduto e mi hanno attaccato"

Nibali

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Madrid, 24 agosto 2015 - Vincenzo Nibali espulso dalla Vuelta di Spagna. Squalificato per essersi "attaccato" all'ammiraglia nella seconda tappa (VIDEO) da Alhaurin de la Torre ed arrivo a Caminito del Re (158,7 chilometri) - dopo essere stato coinvolto in una maxi-caduta quando mancavano 28 chilometri dall'arrivo. Voleva recuperare, Vincenzo. Non poteva mollare una stagione che, finora e a maggior ragione dopo quello che è successo, non è andata come lui sperava. Il provedimento degli organizzatori spagnoli fa discutere, sui social e fra gli addetti ai lavori. E innesca un lungo sfogo dello stesso Nibali su Facebook. Per "quella trainata di 150 metri su cui molti sono pronti a gettare del fango".

"Per quello che é successo oggi chiedo veramente a tutti le scuse pubbliche, per chiunque sia indignato o vergognato per me!", scrive lo Squalo li sulla sua pagina Facebook.  "Molti di voi non hanno mai corso in bici, altri sono grandi tifosi altri pura passione, ed altri ancora si sono avvicinati negli ultimi anni. La bici il ciclismo è passione, amore, giornate lontano dalla famiglia con allenamenti estenuanti, sacrifici troppi che iniziano già all'età di 16 anni circa! Quello che è successo oggi alla Vuelta succede in ogni gara, ciò non deve dimostrare che non è sbagliato e devo restare impunito", aggiunge.

La delusione è tanta. "La giusta punizione da scontare la dettano i giudici. Un anno andato male per mille motivi arrivo alla Vuelta con la voglia di riscatto da una stagione infame, mi ritrovo alla prima tappa scusando l'espressione con il culo per terra, ti rialzi aiutato da un compagno sperando di non esserti fatto male,ti guardi le ferite lasciate addosso dall'asfalto rovente e cerchi la tua bici che andata distrutta , panico e caos nel gruppo, tardo a partire... tanto....". "Troppo al punto che quando risalgo sulla mia bici ho un ritardo di 1:20, mi fiondo all'inseguimento senza paura, senza acqua da solo - scrive ancora  Nibali sulla sua pagina Facebook - piano piano guadagno terreno e trovo i miei compagni che mi aspettano lunga la strada, la testa che pensa che devo andare e devo rimanere davanti in corsa per quelle persone che mi guardano, per quelle che mi amano, per mia moglie, mia figlia e per quelli che si staranno domandando come sto, vado avanti per far vedere che non mi sono fatto niente, fino a quello sbaglio che mi costa caro: una trainata di 150 metri di cui molti sono pronti a gettare del fango, (è rientrato per che si è attaccato) nessuno sottolinea che è caduto è stato attaccato, è da solo all'inseguimento contro 18 corridori che spingono a tutta davanti".

Nibali si dice sorpreso della pesante decisione presa dagli organizzatori e conclude: "No signori, nel ciclismo la corsa è corsa nessuno ti aspetta. Nel ciclismo episodi come questi ce ne sono molti a maggior ragione dopo una caduta. Alla fine tutto avrei pensato, una multa salata da pagare ed una penalizzazione come si usa fare per restare fuori classifica. Avrei accettato anche una penalità di dieci minuti. Dopo tutto io non sarò il primo, ne l'ultimo di questa vicenda. Mi scuso ancora per avervi rubato del tempo e grazie del sostegno o meno che mi date".

 

Per quello che é successo oggi chiedo veramente a tutti le scuse pubbliche, per chiunque sia indignato o vergognato per...

Posted by Vincenzo Nibali on Domenica 23 agosto 2015