Domenica 5 Maggio 2024

Morata, Champions ferita aperta: "Quante lacrime e notti insonni"

L'attaccante della Juventus ammette di non aver ancora digerito la sconfitta di Berlino contro il Barcellona: "E' dura perdere una partita così importante, non sai se ti ricapiterà. A Torino sono felice"

Alvaro Morata (Lapresse)

Alvaro Morata (Lapresse)

Minsk, 14giugno 2015 - "Dopo Berlino ho trascorso tante notti senza dormire. Una finale puo' arrivare di nuovo, ma questa se n'è andata. E' dura perdere una partita così importante, ma può servirci da lezione, per imparare ed essere ancora più forti". A parlare da Minsk, in Bielorussia, dove la Spagna sta preparando l'ultimo match stagionale di preparazione a Euro2016, è Alvaro Morata: inutile girarci intorno, la ferita di Berlino è ancora aperta e l'attaccante della Juventus lo ammette senza problemi.

"Ho pianto molto. Ho avuto la sensazione che era sfuggito qualcosa di unico, che può ripetersi ma anche non verificarsi mai più. Di sicuro, questa Champions non tornerà". A maggior ragione per lui, perché si giocava contro il Barcellona: "Mi hanno fischiato molto - spiega l'ex Real in un'intervista a Marca - ma è normale visto che si tratta di una tifoseria rivale. E' stata una finale esemplare. Dovrebbero esserci più partite così. Cosa mi hanno detto i giocatori del Barça in Nazionale? Che non dovevo essere triste, che era stato un grande anno".

Non a caso l'accoglienza dei tifosi a Torino dopo la finale è stata trionfale: "Mi ha lasciato senza parole. Arrivavamo da una sconfitta in finale di Champions, la gente era triste, però all'aeroporto c'erano più di mille persone ad aspettarci nonostante tutto", ricorda Morata che aggiunge: "Quest'anno ho imparato più che in tutta la mia vita. Segnare in Italia è molto più difficile, sono bravissimi a difendere. In Spagna ti arrivano sette occasioni limpide a partita, in Italia pochi palloni chiari". (AGI)

Berlino a parte, il bilancio di Morata in bianconero è molto positivo: "Sono fortunato ad avere compagni e avversari tra i migliori al mondo. Pirlo? Si impara tutto da lui, come prepara le partite, persino come si allaccia le scarpe...E' una leggenda del calcio mondiale. Alla Juve sono felice, se perdiamo la gente mi aspetta a casa per darmi animo, nello stabile dove abito mi preparano i dolci. Non potrei star meglio. Il presidente si preoccupa sempre di me. Il Real? Non ho sentito nessuno, penso a vincere con la Spagna e andare in vacanza".