Martedì 30 Aprile 2024

World League, l'Italia dà spettacolo e spazza via gli Usa

Debutto super degli azzurri che stendono gli Stati Uniti nella prima gara. Venerdì contro l'Australia la partita che vale tutto

L'esultanza degli azzurri (Ansa)

L'esultanza degli azzurri (Ansa)

Firenze, 17 luglio 2014 - Meglio di così non si poteva sperare. L’Italia spazza via gli Stati Uniti nella gara di esordio della World League. Se Berruto voleva avere una risposta sulle qualità tecniche e caratteriali dei suoi non può che sorridere per la prossima sfida (domani contro l’Australia alle 20,30) che potrebbe consegnare il primato nel girone. 

Soprattutto se dovessero sparire quelle imperfezioni che hanno dato, per un attimo, l’illusione agli Stati Uniti di rientrare nel match. Ma quando i cinquemila del Mandela Forum si erano messi il cuore in pace per andare al quarto set ci ha pensato Zaytsev a sfoderare i colpi del suo repertorio. Riduttivo, però, ricondurre questa vittoria alle sole qualità dello Zar. Già, perché fino all’infortunio di Kovar (problema al ginocchio) a inizio terzo set, l’Italia aveva giocato con autorità e con ricezione non sempre buonissima aveva preso il comando, anche grazie all’attaccante di Macerata.

L’Italia usciva dai blocchi con piglio, la ricezione saliva di colpo e l’allungo era la giusta conseguenza (8-4). Poteva essere già un break importante, ma gli azzurri sbagliavano al servizio e il divario rimaneva bugiardo (13-11) perché l’Italia restava dentro il match con la testa, spinta comunque da Kovar e Zaytsev (16-14). Gli errori al servizio continuavano a essere un fattore negativo, e il pari a quota 19 si spiegava così. 

Qui usciva la forza (dei nervi) azzurra che tornava ad aggredire la ricezione avversaria, ma soprattutto difendendo quello che si doveva tenere vivo. Kovar costruiva in difesa il 23-21 e sulla difesa l’Italia chiudeva con l’ottimo Parodi (25-22). Il filone non si esauriva con l’inizio del secondo assalto. L’ace di Birarelli (convalidato dopo il challenge) serviva a dilatare il parziale fino al 12-6, sempre col capitano protagonista a muro. Un tocco a muro inventato dal secondo a favore degli avversari era solo un contrattempo perché la rabbia di Zaytsev valeva un muro e una conclusione delle sue (14-8).

L’Italia continuava a macinare gioco e spettacolo (magia di Travica di seconda e grande difesa di Kovar) e 18-12. Sembrava una cavalcata senza ostacoli, tanto che gli azzurri sprecavano tre set point prima di chiudere 25-21. il terzo set era una iattura. Sotto e in difficoltà l’Italia perdeva Kovar e gli Stati Uniti ne approfittavano per provare a riaprire i conti. L’Italia non si tirava indietro e lottava su ogni pallone, pur non riuscendo a essere fluida come prima (9-10). Gli azzurri sbandavano (18-23). Da qui in poi, parlava solo Zaytsev. Lo Zar infilava una serie di servizi che chiudevano la rimonta e consegnava ai ragazzi di Berruto una vittoria che sa d’impresa.