Giovedì 16 Maggio 2024
Giorgio Sbrocco
Sport

Rugby Sei Nazioni, Italia distrutta dal Galles: 20-61. Trionfo Irlanda: 2° titolo consecutivo

Si chiude male il torneo degli azzurri che all'Olimpico reggono un tempo prima di crollare sotto i colpi dei Dragoni che chiudono con otto mete a due. Evitato il Cucchiaio di legno. Gli irlandesi fanno festa: decisiva la differenza punti

Castrogiovanni in azione contro il Galles (Lapresse)

Castrogiovanni in azione contro il Galles (Lapresse)

Roma, 21 marzo 2015 - Una cosa di buono c’è. È finito il Sei Nazioni. Anzi, le buone notizie sono due. La seconda è che il Cucchiaio lo prenderà qualcun altro, probabilmente la Scozia. Che contro il Galles l’Italia rischiasse il passivo più pesante dell’edizione 2015 era nell’ordine naturale delle cose. Che ci sarebbe riuscito dopo i primi 40’ visti all’Olimpico, qualcuno l’ha fortemente dubitato. Ma la benzina è benzina, o ce l’hai, nel serbatoio, o l’hai finita. L’Italia chiude il Sei Nazioni giocando alla pari con il Galles per tutto il primo tempo, nel corso del quale esibisce il miglior rugby del suo torneo, dominando in chiusa, facendosi rispettare in rimessa laterale e mettendo a segno una fantastica serie di placcaggi efficaci. Il Galles, sceso a Roma puntando a darcene tanti, subisce la pressione di un’Italia senza complessi e dalle idee finalmente chiare anche in attacco, segna con Jamie Roberts ma non riesce a incanalare la partita sui binari che aveva sognato. Poi, nel secondo tempo, c’è stata un’altra partita e l’ha stravinta un Galles feroce e determinato a non fare sconti fino al 20-61 finale. North sale in cattedra, la difesa azzurra si fa meno rigorosa e il tabellone dice che a Cardiff, a Newport e a Llanelli, almeno fino a stasera, possono sognare in grande.

Sul calcio di invio di Haimona i gallesi si mettono in quattro a proteggere la ricezione di Charteris. Onestamente troppi! Haimona non sbaglia e porta in vantaggio gli azzurri. Il Sei Nazioni dell’apertura di Brunel finisce al 4’, quando Roberts incrocia con Biggar, lo mette nel mirino e letteralmente lo distrugge (frattura avambraccio?). Al suo posto entra Orquera, che grande placcatore non è. Il pareggio arriva al 7’ per un fuori gioco dell’Italia su tambureggiante azione dei Dragoni. Lo firma Halfpenny. L’occasione per riportarsi avanti e per peggiorare la differenza punti dei gallesi arriva all’11’ per un fallo in rimessa su Furno. Ci prova Orquera da 25 metri e non sbaglia. Passa meno di un minuto e Halpenny rimette lo score in parità (Bergamasco pescato in fallo di mestiere). Venditti in versione “mani di pietra” spreca (15’) su servizio di Ghiraldini dopo un’ottima conquista aerea di Sarto su North. La prima meta arriva al 19’, Jamie Roberts raccoglie un perfetto grubber di Halpenny dietro la linea dopo che il Galles aveva risalito il campo con una lunga ed efficace sequenza.

Castro e Rizzo si fanno valere in prima linea e al 24’ guadagnano un calcio e tanti metri. Ne nasce un drive e una trasformazione al largo (decisivi Orquera e Bergamasco) che ci porta a pochi metri dalla meta. Venditti raccoglie l’ultimo e decisivo pallone che schiaccia vicino al palo sinistro. Italia in vantaggio. E Galles nervoso e incline all’errore. L’obiettivo del cappottone che era in cima ai pensieri della banda Gatland si allontana. E con esso il sogno di vincere il Sei Nazion in volata.  Al 32’ Bergmasco salva su North lungo l’out destro con un super placcaggio da applausi. Al 33’ splendida iniziativa di Vunisa che, palla in mano, penetra per una ventina di metri prima di essere placcato e scippato (legalmente?) del pallone a terra. Nell’occasione è Halpenny ad andare ko e a uscire di scena. Intanto in campo c’è una sola prima linea, e veste una maglia di colore azzurro. Allo scadere il Galles manda in rimessa laterale un pallone che chiedeva solo di essere mandato fra i pali. Tenta il drive, guadagna un altro calcio e ci ripensa. Biggar torna sulla piazzola e il primo tempo finisce con il Galles avanti di un punto.

La ripresa si apre con un’azione al largo del Galles (da mischia vinta a centro campo) con Morisi che salva su Scott Williams ultimo uomo a destra. Dalla successiva mischia parte (male) Vunisa e Pollock ci penalizza per un fallo a terra che forse non c’era.  Segue una lunga sequenza gallese che Williams (48’) conclude oltre la linea in sostegno a Webb che gioca veloce una punizione per fallo a terra. La spia rossa sul cruscotto dell’Italia dice che la benzina…

Orquera (50’) si inventa un chip che non fa danni ma permette a North, ben servito da Williams passato estremo, di volare in meta per l’allungo forse decisivo. Brunel gioca la panchina, Geldenhuys diventa capitano. L’Italia perde certezze, commette falli evitabili e concede tanto territorio agli avversari. Il Galles rivede all’orizzonte la possibilità di dilagare. Giallo a Masi ("Mr. Pollock, are you sure?") e partita che si complica. Ancora North (55’) su lancio sbagliato di Manici vola in bandierina, Biggar non perde un colpo e il tabellone dice 35-13. Tre mete in 15’, pessimo segnale. E Gatland manda in campo Tipuric per completare il massacro.

Manici da lanciatore non ne azzecca una e il Galles ritrova l’autorevolezza e la serenità che nel primo tempo non aveva avuto. Il pack in maglia rossa è devastante nell’uno contro uno, palla al largo e North (ancora lui) al 60’ schiaccia in mezzo ai pali. Italia inesistente. Il passivo è 0-28 in un quarto di gara! Al 65’ altro giallo, stavolta a Geldenhuys e Italia ancora in 14.

Il Galles esibisce il drive avanzante formato“ tutti dentro” a cinque metri (65’) che obbliga Pollock a far intervenire il Tmo che non concede la segnatura. Ma al 67’ Webb parte dalla chiusa, vince il duello con Sarto che lo afferra ma non lo atterra e i punti diventano 47. Nel gioco rotto (69’) i Dragoni si esaltano e mandano in meta Warburton con tre successive trasformazioni dirette da applausi. Gli stessi che si merita Sarto che allo scadere fila per quasi 50 metri e segna sulla bandierina.

Nell’Italia: super partita di Bergamasco, bene Morisi, Sarto e una prima linea di partenza da Hall of Fame. Nel Galles: bene Charteris, lineare Biggar, centri ben contenuti ma di classe eccelsa, meno incisivo del previsto North.

L'Irlanda festeggia la vittoria del Sei Nazioni (Ansa)

L'IRLANDA VINCE IL SEI NAZIONI -  L'Irlanda ha vinto il torneo per il secondo anno consecutivo. Decisiva la vittoria contro la Scozia 40-10 a Murrayfield e il successo dell'Inghilterra contro la Francia con meno di 26 punti di scarto. A Twickenham, infatti, gli inglesi si impongono per 55-35 e chiudono in classifica alla pari con Irlanda e Galles ma con una differenza punti che premia gli irlandesi. Gara spettacolare a Londra, con la Francia che ha provato in tutti i modi a rovinare la festa inglese davanti al principino Henry e alla fine ce l'ha fatta pur perdendo.

L'Italia chiude il torneo al penultimo posto con 2 punti preceduta dalla Francia con 4 e seguita dalla Scozia che si aggiudica invece il cucchiaio di legno.