Venerdì 17 Maggio 2024
di ANGELO COSTA
Sport

Giro d'Italia, fuga vincente di Tiralongo. Aru recupera 1'' a Contador

L'azurro dell'Astana conquista la nona tappa, da Benevento a San Giorgio del Sannio. Lo spagnolo conserva la maglia rosa con 3'' di vantaggio sul sardo. Perde ancora terreno Uran

Paolo Tiralongo (Afp)

Paolo Tiralongo (Afp)

San Giorgio del Sannio, 17 maggio 2015 -  E’ il giorno di Paolo Tiralongo, gregario vecchio stile che sta allevando Aru dopo aver lavorato benissimo accanto a campioni come Contador e Nibali. E’ il giorno di Aru, che prova ancora ad attaccare nel finale e alla fine, con uno sprint, porta via un secondo allo spagnolo in rosa, restituendogli lo sgarbo del giorno prima su un traguardo ad abbuoni. E’ anche il giorno di Contador, perché la spalla fa sempre meno male, anche se il Pistolero deve fare i conti con una botta presa sullo zigomo da un cameraman che lo costringe a salire sul palco delle premiazioni con il ghiaccio sul volto.

Palcoscenico per Tiralongo, in fuga tutto il giorno e bravo a riprendere e staccare nel finale Slagter che aveva preso il largo: «Stamattina sono entrato nella fuga per aspettare Fabio, dovevamo attaccare sulla salita di Lago Laceno, poi la corsa invece è andata diversamente. Quando l'ammiraglia mi ha dato il via libera ho fatto l'ultima salita alla morte per cercare di raggiungere Slagter: sono arrivato su spendendo tutto quello che avevo, l'ho raggiunto in discesa, poi sapevo che sapevo che c'era ancora uno strappo sul quale fare la differenza e ci ho provato. Questa vittoria completa il lavoro della squadra. Aru? So come ha preparato questo Giro, so quanto abbiamo lavorato insieme, so che questa vittoria darà ancora più entusiasmo a tutta la squadra».

 

Tiralongo festeggiato all'Arrivo di San Giorgio del Sannio (Ansa)

Fabio Aru taglia il traguardo in lacrime e prima di correre verso il podio riesce solo a dire: «La squadra è stata fortissima, ha vinto Paolo e mi viene da piangere…». Gli occhi lucidi restano a lungo sul volto del sardo che ancora una volta è stato grande protagonista della tappa: «Landa oggi ha fatto un lavoro eccezionale , è un grande campione. Paolo? Lui ed io abbiamo un rapporto bellissimo, sono davvero contento per questa vittoria. Mi hanno detto che aveva vinto a 500 metri dal traguardo e non riesco a spiegare l'emozione che ho provato. Il dialogo tra me e Contador? Prima Porte non collaborava, poi l'abbiamo convinto, ci siamo detti che potevamo guadagnare su Uran e quindi ci abbiamo dato dentro. Lasciatemi dire ancora una volta che ho una squadra fantastica, nella quale davvero tutti danno il massimo ogni giorno. La volata? Con tutto il lavoro che Mikel ha fatto per portare avanti la fuga, era il minimo quello di cercare il piazzamento».

Non ha certo la delusione sul volto Alberto Contador, che mette in cantiere un'altra giornata positiva anche se il piccolo secondo perso da Aru gli ha dato un po’ fastidio: «Fabio ha fatto un'altra grande azione, io ho controllato bene la situazione e poi sono riuscito a seguirlo. Cosa ci siamo detti in corsa? Che Uran era in difficoltà e che bisognava andare a tutta per continuare a guadagnare. Io resto convinto che Rigoberto possa essere ancora pericoloso, ha la cronometro dalla sua e non diamolo per battuto, perché è un grande lottatore. Il secondo che ho perso? Spero che non sia per quello che perderò il Giro d'Italia...».