Giovedì 2 Maggio 2024

Giro d'Italia: Brambilla, ciclista in rosa scatenato sullo sterrato

Brambilla: "Sto andando forte. Saranno probabilmente le motivazioni della mia ragazza e della nostra piccola Asia"

Gianluca Brambilla (LaPresse)

Gianluca Brambilla (LaPresse)

Arezzo, 14 maggio 2016 - Inventandosi una giornata perfetta, Gianluca Brambilla si prende tappa e maglia rosa. Succede ad Arezzo, in fondo a un viaggio ad alta velocità (quasi 44 di media) che non regala soltanto emozioni a chi è davanti: alle spalle del lombardo cresciuto in Veneto, infatti, i favoriti per la vittoria finale si scatenano sullo sterrato, a una ventina di chilometri dal traguardo, lasciando per strada Tom Dumoulin. Un colpo basso alla vigilia della crono del Chianti, che ha nell’olandese l’uomo da battere: un piccolo capolavoro tattico per chi, nella prova contro il tempo, ha soprattutto da rimetterci.

‘Sto bene e credo di averlo dimostrato, anche se è stata una tappa difficile - conferma Nibali, decisamente rinfrancato rispetto a Roccaraso -. Noi dell’Astana abbiamo preso la salita davanti, anche se non ero molto convinto. Poi Valverde ha attaccato, io ho risposto subito e, quando ho visto Dumoulin staccarsi, ho dato qualche cambio. Non credevo che sarebbe venuta una tappa così difficile, ma la Movistar ha voluto fare la corsa. Quando io e Valverde ci siamo trovati davanti, all'inizio nessuno ci dava una mano, poi si sono decisi quando hanno visto che guadagnavamo. Ma sono sicuro che domani Dumoulin farà una grande crono. Sarà una tappa difficile, io però sono determinato a fare bene".

Bilancio in attivo anche per Valverde, che in vista del traguardo, con uno scatto, ha strappato altri tre secondi a Nibali. "Volevamo provare a fare la tappa, per questo due compagni di squadra si sono infilati nella fuga che ha deciso la gara. L'idea era quella di provare ad attaccare  Dumoulin perché sappiamo che lui è molto forte nella crono e ce lo aspettiamo domani. Io? Domani farò la crono a tutta per cercare di perdere il meno tempo possibile dai più forti in questa specialità. Io favorito per il Giro? Sono uno dei favoriti e non il numero uno".

E Brambilla? Bravo a creare la fuga partita nella discesa dopo la prima salitella, bravo ad alimentarla strada facendo pur essendo il più pericoloso in classifica, sullo sterrato aspetta che il romagnolo Montaguti ci provi, poi lo salta e va a godersi il giorno più bello della carriera. "È difficilissimo descrivere quello che sto provando, sono contentissimo. Siamo andati fortissimo e devo un grazie speciale a Matteo Trentin che ha lavorato in maniera splendida per portarci sotto la salita. Non conoscevo l'Alpe di Poti (la salita in sterrato nel finale, ndr), ma sapevo che il pezzo duro veniva dopo un po': lì sono andato via da solo e non ho guardato in faccia nessuno. La maglia rosa? Non ci credo ancora, anche se dall'inizio di stagione sto andando veramente forte. Saranno probabilmente le motivazioni che mi dà la mia ragazza Cristina (che ha sentito al telefono subito dopo il traguardo, ndr) e la nostra piccola Asia, nata pochi giorni prima della partenza del Giro".