Lunedì 13 Maggio 2024
MARCO GAVIGLIO
Sport

Freccia del Brabante, Colbrelli da urlo. Volata imperiale

Il bresciano della Bahrain-Merida vince alla grande la semiclassica che introduce al Trittico delle Ardenne e lancia la sua candidatura all'Amstel Gold Race di domenica

Vittoria di forza e classe per Sonny Colbrelli alla Freccia del Brabante (Tim De Waele)

Vittoria di forza e classe per Sonny Colbrelli alla Freccia del Brabante (Tim De Waele)

Overijse (Belgio), 12 aprile 2017 - Magnifico, incontenibile Sonny Colbrelli oggi alla Freccia del Brabante: il bresciano della Bahrain-Merida ha letteralmente dominato la semiclassica di raccordo tra la prima parte di campagna, quella sulle pietre, e la seconda che a partire da domenica si snoderà sulle côtes asfaltate del Limburgo olandese e delle Ardenne belghe. Un successo arrivato dopo avere fatto il diavolo a quattro negli ultimi quaranta chilometri per alimentare il contrattacco di una dozzina di uomini partiti nel penultimo giro del circuito finale, e coronato poi da una volata imperiale con cui ha tolto letteralmente di ruota il vincitore della passata edizione Petr Vakoc ed uno dei più interessanti prospetti del ciclismo belga, Tiesj Benoot.

Il tutto a soli tre giorni dall'Amstel Gold Race che, tra tutte le classiche del panorama internazionale, è probabilmente quella che più si addice al nostro Sonny, non a caso capace di salire sul podio già lo scorso anno quando fu terzo, ma vincitore della volata del gruppo preceduto dal danese Valgren e da un altro italiano, quell'Enrico Gasparotto che domenica andrà a caccia del tris nella classica della birra e farà coppia proprio con Colbrelli alla Bahrain-Merida. Come dire che, dopo i bei segnali lanciati dai tanti giovani messisi in evidenza tra Fiandre e Roubaix, l'Italpedale può ora pensare di centrare il risultato grosso.

Ma andiamo con ordine, e torniamo alla prestazione-monstre sfoderata oggi da Colbrelli sulle strade del Brabante: l'ex alfiere della Bardiani è stato non solo tra i promotori, ma in assoluto il più attivo tra i protagonisti dell'azione decisiva nata nel penultimo giro del circuto dell'Ijskelderlaan. Con lui, tra gli altri, la coppia Quick Step sganciata in avanscoperta da Gilbert, composta dall'esperto Dries Devenyns e dal giovane Laurens De Plus; un altro tandem molto bene assortito, quello della LottoNL-Jumbo presente con Bert Jan Lindeman e Victor Campenaerts; ed il già citato Tiesj Benoot ad alimentare le speranze di una Lotto-Soudal uscita col morale sotto i tacchi dalla prima parte di classiche. Tra gli attaccanti, però, c'era anche Grega Bole, ed è proprio all'indirizzo dello sloveno suo compagno di squadra che Colbrelli ha lanciato una serie di incitamenti (o per meglio dire, di veri e propri improperi) per incoraggiarlo a dare fondo alle ultime forze rimaste e con quelle rinvigorire un'azione che il bresciano aveva capito potesse essere davvero quella buona, e che non voleva in nessun modo venisse annullata.

Il braccio di ferro con il gruppo, per una trentina di chilometri ad una distanza di non più di mezzo minuto, è infatti rimasto in bilico fino alla fine, ma Colbrelli sapeva che questa era un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, e così non si è scomposto nemmeno quando, già all'interno dell'ultimo chilometro, da dietro sono rientrati il campione uscente Vakoc ed il solito Tim Wellens. Due clienti scomodissimi, che sulle ultime rampe della salitella conclusiva, lo Schavei, hanno addirittura provato a tirare dritto, chiusi però da Lindeman e in seconda battuta proprio da Colbrelli. Terminato lo strappo a 400 metri dall'arrivo, a quel punto l'italiano poteva considerarsi come il grande favorito, ma doveva ancora fare i conti con la curva piazzata ai duecento metri: uscendone, Colbrelli pareva rimasto chiuso tra Vakoc e le transenne, ma nell'ultimo centinaio di metri è schizzato dalla ruota del ceco e lo ha lasciato sul posto con disarmante facilità, andando a cogliere il secondo successo stagionale dopo quello centrato a inizio marzo in una tappa della Parigi-Nizza.

«È una vittoria che conta davvero molto in vista dell'Amstel Gold Race: ci voleva per me e per tutta la squadra - le dichiarazioni a caldo di Colbrelli -. Sono contento di aver fatto un gran numero al termine di una corsa durissima. Pensavo che il gruppo ci avrebbe ripreso e per questo in corsa ero molto nervoso, invece è andata bene. Poi nel finale temevo di essere rimasto chiuso lungo le transenne, ma sono uscito bene». Un'emersione, quella di Colbrelli, che al di là dello sprint di oggi è da riferirsi alla sua stessa dimensione di corridore che dopo tanti, troppi anni passati a correre tra le Professional, alla prima stagione in un team World Tour sta dimostrando finalmente tutto il suo valore. E domenica c'è l'Amstel, la corsa in assoluto più adatta al quasi 27enne di Desenzano. Al via ci saranno anche i tre vincitori delle classiche monumento fin qui disputate - il re della Sanremo Kwiatkowski, il signore delle Fiandre Gilbert ed il nuovo monsieur Roubaix Van Avermaet - ma un occhio di riguardo nei pronostici, ne siamo certi, se l'è guadagnato anche questo Colbrelli in versione extra-lusso.