Giovedì 25 Aprile 2024

Marchionne e i nuovi progetti Ferrari in F1

Il presidente ammette le colpe e prefigura anche il ritorno di Alfa Romeo in Formula Uno

Sergio Marchionne

Sergio Marchionne

Maranello, 19 dicembre 2016 - Forse Sergio Marchionne sta imparando il mestiere. Di presidente della Ferrari.

Questo mi veniva da pensare, ascoltandolo al tavolo del tradizionale pranzo natalizio.

Mi e' piaciuta la assunzione di responsabilità sul flop 2016: "un anno fa ho parlato troppo, mi sono fidato di informazioni fasulle, ho sbagliato io e non accadrà più, quindi niente pronostici".

Ho apprezzato la difesa della italianità: "Non sono d'accordo con chi sostiene che da noi certe cose non si possono realizzare, non sta scritto da nessuna parte che a Maranello non possano esserci bravissimi ingegneri di aerodinamica".

L'ho trovato un po' freddo su Vettel:  "Non andrà in Mercedes, nel 2017 resta con noi e dobbiamo dargli una macchina all'altezza del suo talento, anche se per lui nel 2016 non sempre e' stato perfetto. Non abbiamo parlato di allungamento del contratto, c'è tempo, vedremo".

E' stato sincero su Raikkonen: "Grande stagione, la migliore da quando e' tornato, e' perfetto per la squadra, vedremo se nel 2018 vorrà correre ancora, io vorrei garantire stabilità alla Scuderia e vale anche per Vettel".

Onesto nel confessare: "Non vi dico quanto spendiamo per correre perché non mi piace spendere così tanto per perdere, comunque ho cambiato tante cose a Maranello e ora ho fiducia".

Insomma, aggiungendo la nomina dell'azzurro Giovinazzi a terzo pilota e confermando di immaginare il marchio Alfa Romeo nei Gp, ecco, a me questo Marchionne umile, segnato dalla delusione ("lo ammetto, abbiamo fatto una figuraccia in pista"), regala la sensazione di aver compreso, forse, la difficoltà di un ruolo speciale.

Mourinho sbarco' all'Inter dicendo: io non sono un pirla. Il Marchionne versione Babbo Natale non vuol più passare per pirla.

Auguri, presidente