Giovedì 16 Maggio 2024
LEO TURRINI
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Italia-Spagna, i dubbi di Conte

Senza Candreva il ct deve varare il ‘piano B’, tenendo conto delle condizioni non perfette d Bernardeschi. In pole position c’è Florenzi, con uno fra De Sciglio e Damian sulla sinistra. Altra possibilità è l’inserimento di El Shaarawy a sinistra con il ballottaggio De Sciglio-Darmian sulla destra.

Antonio Conte (Ansa)

Antonio Conte (Ansa)

Montpellier, 26 giugno 2016 -  Brutta botta, la rinuncia di Candreva. Ma sapete com’è: John Fitzgerald Kennedy amava dire che da una crisi può sempre nascere una opportunità. E certamente non bisognerebbe scomodare il marito di Jackie a proposito di una banalissima partita di calcio, però Italia-Spagna non sarà semplicemente una sfida tra ventidue pellegrini in mutande lanciati a rincorrere un pallone. A suo modo, sarà uno schianto di culture, una collisione tra modi diversissimi di intendere il gioco della pedata. Noi, gli azzurri, ossessionati dal pragmatismo, schiavi di una dedizione al risultato che rappresenta l’unico sbocco. Loro, le Furie Rosse, intente ad esaltare il mito di Narciso, guarda come siamo bravi, guarda di cosa è capace Iniesta, per tacere di Fabregas, eccetera.

Ma farò meglio a dismettere i panni del Dottor Divago per tornare a bomba. L’adduttore destro butta fuori dal match Candreva e onestamente non è che stiamo parlando di Messi o di Cristiano Ronaldo, per carità. Eppure, il laziale è uno dei pochi ad offrire all’Italia brutta- sporca-cattiva quei barlumi di fantasia che sottraggono la Nazionale di Conte all’incubo della calma piatta, della noia suprema, della inconsistenza creativa. Anche contro belgi e svedesi, Candreva ha rappresentato un antidoto al veleno del prevedibile, ecco.

Fallito il tentativo di recupero (dopo l’allenamento del venerdì il giocatore era a pezzi), il commissario tecnico si è arreso alla esigenza di un piano B. Cioè, contro gli artisti di Spagna saremo privi dell’unico operaio azzurro dotato di tentazioni stilistiche. Non si tratta di una buona notizia, anzi, la perdita è grave. Ma, vedi appunto la riflessione su crisi e opportunità, qui si tratta di lavorarci sopra.

Conte, ormai l’avrete capito, è un personaggio tremendamente affezionato alle sue idee. E’ un matto sano di mente, cioè ha il culto della organizzazione, coltiva la religione dell’equilibrio come strategia agonistica, insomma se sente parlare di estro svincolato dagli schemi il prossimo mister del Chelsea (speriamo non già da martedì!) mette mano alla pistola. Il ragionamento ha la verità nella coda: l’Italia senza Candreva resterà fedele al 3-5-2, marchio di fabbrica dell’allenatore. Quindi non credo proprio che il condottiero abbia la sia pura vaga intenzione di sparigliare, spendendo la carta Insigne. No, andrà sul sicuro.

Al massimo il napoletano verrà buono alla distanza, le follie da scugnizzo emotivamente non controllabile potrebbero rivelarsi preziose nell’ultima mezzora, se la partita fosse ancora da sbloccare. Quindi all’inizio al posto del laziale ci sarà il romanista Florenzi, schierato a destra in coppia con Parolo. E a sinistra uno tra Darmian e De Sciglio sarà abbinato al tarantolato Giaccherini. A una ipotesi El Shaarawi è difficile credere, ci sarà da correre a perdifiato per spezzare il titic titoc di Busquets, Iniesta, Fabregas e David Silva, scusate se è poco, amigos y muchachas. Comunque, c’è ancora un po’ di tempo in mezzo. La squadra si allena stamattina a Montpellier e poi in aereo raggiunge Parigi, domani ne riparliamo.