Venerdì 17 Maggio 2024

Ciclismo, quasi fatta l Italia per Rio. Le indiscrezioni del ct Cassani

Nibali, Aru e Rosa già certi della convocazione, per gli altri due nomi ancora in ballo Caruso, De Marchi, Ulissi e Visconti. È quanto ha anticipato a QN il commissario tecnico che da domani sarà al Tour

Cassani all'evento nell'entroterra di Genova

Cassani all'evento nell'entroterra di Genova

Ronco Scrivia (GE), 9 luglio 2016 - Manca ormai meno di un mese al 6 agosto, giorno della prova olimpica su strada del ciclismo maschile, ed è fatta per tre quinti la nazionale italiana. Parola di Davide Cassani, commissario tecnico azzurro intervenuto questa mattina ad una pedalata promozionale organizzata nell'entroterra genovese da Banco di Chiavari e Us Pontedecimo, società organizzatrice dello storico Giro dell'Appennino.Ma veniamo, appunto, ai nomi. «Vincenzo Nibali, Fabio Aru e Diego Rosa hanno già il biglietto per Rio, per gli ultimi due posti restano in ballo Giovanni Visconti, Alessandro De Marchi, Damiano Caruso e Diego Ulissi», confida il ct in esclusiva a QN. «Domani - prosegue Cassani - partirò per il Tour de France e subito dopo sarò in Polonia, per verificare di persona la condizione degli azzurrabili». Fuori dai giochi, quindi, uomini veloci come il neocampione italiano Nizzolo, Modolo, Colbrelli o Trentin, ma questo era facilmente prevedibile data la difficoltà del percorso a cinque cerchi. Meno scontate le esclusioni di Moser e Brambilla o di giovani in grande spolvero nelle ultime corse come Moscon o Conti.A proposito di Grande Boucle, il commissario tecnico non è sorpreso dal comportamento tenuto da Nibali nella tappa del Massiccio Centrale, nella quale il fresco vincitore del Giro d'Italia ha sùbito abbandonato qualsiasi velleità di classifica concedendo più di otto minuti ai rivali diretti. «Vincenzo aveva detto fin da gennaio che sarebbe andato al Tour per aiutare Aru e non per fare classifica. Il suo obiettivo principale rimane Rio, per cui tutto come previsto».Oltre al tridente Astana già sicuro della convocazione, in Francia Cassani potrà visionare da vicino anche Damiano Caruso: il ragusano della Bmc è reduce da un quarto posto al campionato italiano per certi versi sorprendente, considerata la relativa facilità del percorso che favoriva sicuramente gli uomini veloci rispetto agli scalatori. E anche per quel che si è visto sulle prime salite del Tour, la condizione di Caruso - al quale spetta il compito di proteggere i capitani Porte e Van Garderen in montagna - è decisamente buona. Gli altri papabili per Rio, invece, saranno impegnati al Giro di Polonia a partire da martedì prossimo e fino al 18 luglio: in lizza ci sono il friulano Alessandro De Marchi, pure lui della Bmc, il toscano Diego Ulissi e ancora un siciliano, Giovanni Visconti.

Sulla carta, Ulissi dovrebbe essere l'alternativa a Nibali nel caso in cui la corsa risultasse meno selettiva del previsto, perché con il suo spunto veloce potrebbe regolare in volata un gruppo ristretto, ma anche inventarsi un colpo da finisseur come quello messo a segno a Praia a Mare nella prima delle due tappe vinte al Giro d'Italia. Il quasi 27enne portacolori della Lampre - li compirà il prossimo 15 luglio - ha poi destato un'ottima impressione anche al Giro di Slovenia, dove ha vinto la cronoscalata e chiuso al secondo posto in classifica. Proprio la propensione per le prove contro il tempo - che era già emersa due anni fa, ancora al Giro, nella tappa del Barolo - potrebbe essere l'ulteriore punto a favore di Ulissi, dal momento che il selezionato per la cronometro olimpica dovrà per forza essere scelto tra il quintetto della prova in linea. L'incognita, grossa, che pesa sulla testa del livornese è data però dalla sua condizione, perché dopo un paio di mesi ad altissimi livelli la sua ultima uscita è coincisa con il clamoroso flop ai campionati nazionali per i quali, alla vigilia, era indicato come il principale favorito.In Polonia, anche De Marchi dovrà dimostrare di valere la maglia azzurra dopo una prima parte di 2016 decisamente sottotono e sintetizzata da un Giro d'Italia percorso nell'anonimato. Il "Rosso di Buja" ha comunque dalla sua l'ottimo mondiale di Ponferrada dimostrato due anni, quando il suo attacco al penultimo giro fece sognare l'allora neo commissario tecnico Cassani nel colpaccio, e un'indole da combattente che proprio nel Tour 2014 vinto da Nibali gli valse il titolo di supercombattivo.Infine, Giovanni Visconti è ormai da anni una delle colonne della nazionale, regista in corsa capace all'occorrenza di prendere sulle sue spalle la responsabilità del risultato e, se dimostrerà di stare bene, è difficile che Cassani scelga di privarsene per Rio. Una nazionale che "rischia" quindi di essere per tre quinti siciliana, con Caruso e Visconti ad aggiungersi a Nibali, e addirittura per quattro quinti insulare tenendo conto del sardo Aru. A dimostrazione di quanto sia cambiata, negli ultimi anni, la geografia del ciclismo italiano.MARCO GAVIGLIO