Venerdì 10 Maggio 2024
Alessandro Fiesoli
Sport

Champions, è la grande notte della Juventus. Sogno triplete contro il Barcellona

Alle 20.45 la supersfida all'Olympiastadion. Blaugrana favoriti con il loro tridente da 120 gol. Buffon e Tevez possono fare la storia

I tifosi della Juventus a Berlino (Ansa)

I tifosi della Juventus a Berlino (Ansa)

Berlino, 6 giugno 2015 - E’ uno stadio, quello di Berlino, dove si gioca e si corre per la storia, dalla leggenda di Owens nei Giochi del ’36 al doppio record del mondo di Bolt nel 2009, passando per la notte azzurra del 2006, con Lippi e gli azzurri campioni del mondo. La Juventus, in questa finale a inizio stagione insperata e per questo ancora più bella e meritata, contro un grande Barcellona inevitabilmente favorito, ha bisogno di far rivivere lo spirito dell’Italia di quel 9 luglio di nove anni fa per sperare di farcela contro il fenomeno Messi e compagni.

Una partita come quella di Berlino è un atto unico che può sfuggire anche alle logiche e alle valutazioni oggettive, tutte pro- Barcellona, in un inquadramento tecnico della sfida. L’attacco blaugrana, con Messi-Suarez-Neymar, è già nella storia, con i suoi 120 gol, e se la gioca con i più grandi tridenti di sempre, il Brasile di Jairzinho-Pelè-Rivelinho (con l’aggiunta di Tostao), o il mitico Real Madrid di Di Stefano-Puskas-Gento.

I «Los Amigos» di Luis Enrique hanno messo la firma su 25 dei 28 gol segnati dal Barcellona in Champions, vanno d’amore e d’accordo dentro e fuori il campo, hanno fuso le loro tre identità molto forti in un blocco compatto, invece di rincorrere ognuno il primato personale. In questo, soprattutto Messi è stato molto bravo, accettando di spostarsi più sulla destra per far posto a Suarez, e dando la propria benedizione all’urugiaiano e a Neymar. Contro questa giocosa macchina da gol, Allegri si ritrova con una difesa molto indebolita dall’infortunio di Chiellini, e forse con la necessità di inventarsi qualche mossa a sorpresa, al di là delle dichiarazioni ufficiali, e un’eventuale pretattica sarebbe da parte sua ampiamente legittima. La Juventus, rispetto al Barcellona, ha dalla sua una superiore forza mentale, anche se l’assenza di Chiellini, uno dei leader del gruppo, potrebbe incidere anche in questo senso. Ma della personalità di questa Juventus di Allegri non c’è da dubitare, dopo quello che i bianconeri sono riusciti a combinare a Dortmund e a Madrid.

In campo, certo, sarà molto dura contro un Barcellona che ha dimostrato, e in questo Luis Enrique è stato particolarmente bravo, un’eccellente organizzazione nel pressing e una notevole tenuta difensiva. In sei occasioni, Ter Stegen, il portiere di coppa, è rimasto imbattuto. Ma qualcosa, là dietro, il Barcellona può sempre concedere, la Juventus almeno ci fa affidamento, e ci conta, con Tevez e Morata. L’importante, per la Juventus, sarebbe rimanere in partita il più a lungo possibile, riuscire a contenere subito l’urto del Barcellona per portare Messi e compagni a giocarsela sulla distanza, in mare aperto, dove i nervi e il carattere potrebbero diventare più decisivi delle qualità tecniche. Togliere qualche certezza al Barcellona sarebbe, per Allegri, un notevole passo in avanti, in una finale molto in salita. Molto facile a dirsi, molto più difficile da realizzare in campo. Dipenderà molto dai centrocampisti, a cominciare da Pogba. Ma la Juventus, rispetto al Barcellona, è più forte dentro. E’ una finale per la storia, non una finale senza storia.