Giovedì 16 Maggio 2024
GIUSEPPE TASSI
Calcio

Insigne spinge l'anti-Juve. Montella temerario, ma farà grande il Diavolo

IL NAPOLi è un degno anti-Juve, il Milan un laboratorio del calcio che verrà. E’ questo in sintesi il verdetto della sfida di San Siro. Un duello che la squadra di Sarri non sa chiudere nel momento del massimo fulgore per gli errori di Mertens. Il Milan ha organizzazione, cuore e gamba per rimettere in piedi una partita che pareva compromessa dopo i due gol subiti nei primi nove minuti. Fino a sfiorare laggancio (traversa di Pasalic) in un secondo tempo dove lo schema temerario di Montella (un autentico 2-5-3 con i soli Paletta e Gomez a presidiare la difesa) comincia a pagare per l’interpretazione ostinata e dinamica che i suoi giocatori sanno garantire.  Non è un caso che il Milan sia padrone dei secondi tempi, perché la freschezza fisica dei rossoneri garantisce un dominio costante del centrocampo. E il carattere della squadra è condensato nel colpo di testa di Donnarumma in piena area avversaria durante il recupero. Il coraggio tattico di Montella ha bisogno di intepreti più autorevoli per produrre una crescita importante, ma la strada segnata dal tecnico napoletano è quella giusta, a patto che non si ecceda, come è successo nel primo tempo. Il Napoli è tornato una grande macchina da gioco con un magnifico Insigne a illuminare la scena, Callejon e Mertens a completare il trio dei tenori. Se il belga non si concedesse qualche stecca di troppo, la partita finirebbe in ghiaccio molto prima. Così invece, il Napoli fatica a gestire il secondo tempo, ripara a fatica una difesa non sempre impeccabile e sconta quei cali di ritmo che a giochi lunghi possono comprometetre la corsa scudetto.   IL MILAN del primo tempo commette un grave errore di valutazione: pensa di essere già una grande squadra e di potersela giocare da pari a pari con il Napoli, che ha un impianto di gioco ben più solido e collaudato. Il pressing furente, già visto nella finale di Supercoppa con la Juve, diventa rischioso se trasformi Abate in ala destra, spingendolo più avanti di Suso. E poi al meccanismo di Montella mancano due uomini-chiave (Romagnoli in difesa e Locatelli in regia). Nonostante questo, il Milan prova a prendere alla gola il Napoli, maestro di contropiede. Il risultato sono due gol subiti in soli 9 minuti, con Insigne che scaglia un missile terra-aria su invito di Mertens e poi Callejon, che infila un incerto Donnarumma dalla linea di fondo su brillante assist di Mertens.  Quando il belga fallisce il colpo del ko, solo davanti al portiere milanista, la squadra di Montella ritrova il suo piglio operaio, l’umiltà che l’ha fatta crescere e una sana voglia di lottare. Rubando palla all’allegra difesa napoletana manda in gol Kucka e riapre il sipario della speranza fino ai minuti finali.