Manuel Locatelli (lapresse)
Milano, 22 ottobre 2016 - Un gol fatale alla Juve non è da tutti, e Locatelli fa ancora fatica a rendersene conto: "Non so ancora cosa ho combinato: segnare al portiere più forte al mondo è una cosa incredibile".
E' quasi stupito nel raccontare la rete: "E' arrivata palla, mi sono detto, tiro, stava uscendo un uomo, ma ho tirato bene, la sfera è andata lì. Poi, quando ho visto tutto questo pubblico fantastico esultare, il boato, sono andato sotto la mia famiglia che mi stava guardando. Davvero, non so ancora cosa ho fatto".
Un'esultanza bella, genuina, non costruita: "Sì, perché io sono fatto così, non sono per niente un ragazzo costruito, faccio vedere le mie emozioni, ma non è un problema, io reagisco così e sono contento di questo".
"Devo fare i complimenti alla squadra, ma la dedica va come sempre alla mia famiglia. Una dedica va anche al presidente Berlusconi: mi ha voluto in prima squadra. Sono fatto così, non so spiegare la mia giocata: c'e' stata anche fortuna nel mio gol, ma devo rimanere coi piedi per terra. Oggi abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra: siamo un grande gruppo e sappiamo soffrire, dobbiamo solo pensare alla prossima".
Ora la Nazionale? "No, con calma. Io devo fare un passo alla volta, ho la fase degli Europei con l'Under 19 e devo fare le cose con calma. Poi, si vedrà".
