Giovedì 16 Maggio 2024

Primo giorno di primavera, ecco perché non è il 21 marzo - VIDEO

L'equinozio di primavera avverrà alle 23.45 ora italiana

La primavera a Castelluccio di Norcia (Olycom)

La primavera a Castelluccio di Norcia (Olycom)

20 marzo 2015 – Oggi è il primo giorno di primavera. Ma perché la primavera il 20 marzo e non il 21? Intanto attenzione, la stagione dell'amore non è ancora iniziata. Il via ufficiale, eclissi permettendo, sarà dato alle 23 45 ora italiana, quando il Sole attraverserà il punto vernale o equinozio di primavera, ovvero uno dei due crocevia della sfera celeste in cui eclittica ed equatore si intersecano. L'altro punto in cui le linee si incontrano è detto equinozio d'autunno.

Cosa significa questo, in termini più pratici? Oggi il Sole, per chi si trova sull'equatore, apparirà esattamente allo zenit e la durata del giorno sarà di 12 ore come quella della notte. Da domani fino a settembre, luce e calore aumenteranno gradatamente per l'emisfero settentrionale, mentre l'effetto opposto si avrà su quello meridionale. Morale: inizia la bella stagione, alla primavera seguirà l'estate. A questo punto una domanda, però, sorge spontanea. Dalle elementari non fanno altro che dirci che la primavera inizia il 21 marzo. Come mai, allora, quest'anno si palesa con un giorno di anticipo? Che la sfera celeste abbia fatto male i conti? Nulla di tutto questo. I colpevoli, come spesso accade, hanno origini ben più terrestri. L'errore risiede innanzitutto nel calendario gregoriano che oggi è in uso in gran parte del mondo.

Per convenzione, si è dovuti rappresentare con un margine di approssimazione l'anno siderale, vale a dire il periodo in cui la terra orbita attorno al Sole. Ebbene, il giro completo dura 365 giorni 6 ore 9 minuti e 10 secondi. Quel quarto di giornata in più il calendario se lo mangia costantemente: l'equinozio si verifica ogni anni 6 ore in ritardo. L'effetto accumulo porta ogni quattro anni al famoso giorno bisestile (il 29 febbraio), necessario per pareggiare i conti e tornare in pari con l'orbita terrestre. A questo errore va associata anche la forma non perfettamente sferica della Terra che provoca la cosiddetta precessione dell'asse terrestre e porta la primavera ogni anno sempre un po' in anticipo rispetto al precedente. In conclusione: la somma di queste imprecisioni fa sì che la primavera cadrà il 20 marzo fino al 2020 almeno.

Ma non solo: magari non ve ne siete accorti, ma l'equinozio di primavera dall'inizio del millennio è capitato il 21 marzo solo in due occasioni: nel 2003 e nel 2007. Nel 2044 e nel 2496 cadrà invece il 19 marzo.

Curiosità storica: il calendario giuliano, abbastanza simile a quello che conosciamo, fu adottato nel Concilio di Nicea nel 325 d.c.. Il difetto era che accumulava un giorno di anticipo ogni 128 anni. Nel 1582, alba del calendario Gregoriano, si era creata, per i motivi che abbiamo citato sopra, una differenza di circa 10 giorni con i principali appuntamenti astronomici. L'equinozio di primavera, ad esempio, si verificava l'11 marzo e non il 21. Si decise così di recuperare i giorni perduti, in modo da riallineare la data di inizio delle stagioni a quella del 325. Perché il problema non si ripetesse, fu modificata la durata media dell'anno. E i giorni da recuperare? Che brillante idea tirarono fuori gli astronomi del tardo Cinquecento? Con grande nonchalance, il giorno successivo al 4 ottobre 1582 non fu il 5 ma il 15.  

Qui sotto un video di 12 secondi che illustra l'equinozio di primavera e le sue 'imperfezione'