Giovedì 16 Maggio 2024

Senato, ai verdiniani tre vicepresidenze. Minoranza Pd attacca

Roberto Speranza: "Ora Renzi ci dica se c'è una nuova maggioranza che comprende Denis Verdini". Renzi replica a Porta a Porta: non è cambiato niente

Luigi Zanda e il Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi in Senato (Ansa)

Luigi Zanda e il Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi in Senato (Ansa)

Roma, 21 gennaio 2016 - Giornata di fibrillazioni nel Pd. Dopo il voto di ieri alla riforma costituzionale, passata in seconda lettura grazie al voto dei 18 verdiniani, oggi arriva l'elezione di tre senatori di Ala alla vicepresidenza di tre commissioni in quota maggioranza.  A Eva Longo, Pietro Langella e Giuseppe Compagnone vanno rispettivamente, Finanze, Bilancio e Difesa (a Forza Italia spetterà la vicepresidenza di quattro commissioni: i nomi sono quelli di Fazzone, Rizzotti, Marin e Carraro). 

La minoranza del partito democratico non ha gradito il nuovo ruolo dell'ex forzista. "Forse è il caso che Renzi ci dica se esiste una nuova maggioranza politica che sostiene il governo e che comprende anche Verdini - sbotta l'ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza e ora alla guida dei dissidenti dem - Se è così si deve aprire un dibattito pubblico e in Parlamento". Anche Forza Italia attacca: "Prendiamo atto dell'ingresso di Ala in maggioranza -  commenta il capogruppo Fi al Senato Paolo Romani - Non avevamo dubbi al riguardo e oggi (con l'accordo raggiunto sulle vicepresidenze in commissione ndr) c'è stata una ratifica formale". 

RENZI: VERDINI NON è IN MAGGIORANZA - La replica arriva direttamente da Matteo Renzi che al chiarimento in Aula preferisce la tv. "Verdini non è entrato in maggioranza", dice dalla poltrona di Porta a Porta  a proposito del voto di ieri sul ddl Boschi. E precisa: "La maggioranza costituzionale è sempre più ampia di quella politica, tutte le volte che votiamo sulle riforme ci sono maggioranze un pò diverse. Non vedo la notizia".

Già Luigi Zanda poche ore prima aveva messo i puntini sulle 'i': "Paolo Romani sa bene che in Parlamento chi vota la fiducia al governo è in maggioranza, chi non la vota è all'opposizione - dice il presidente dei senatori Pd - E sa anche bene che le vicepresidenze delle commissioni, per prassi, vanno in parti uguali a parlamentari di maggioranza e di opposizione. Non capisco quindi cosa Romani vada dicendo su fantomatiche nuove maggioranze in Senato".

MATTEOLI CONFERMATO CON I VOTI DI SEL - E in Senato la maggioranza va sotto con la nomina di Altero Matteoli di Forza Italia confermato alla presidenza della commissione Lavori Pubblici del Senato. Un colpo di scena che annulla di fatto l'accordo che vedeva come candidato Vittorio Fravezzi, del gruppo Autonomie. I voti sono stati 12 per il senatore azzurro e 9 per Fravezzi. Forza Italia così conquista 11 poltrone, con 5 vicepresidenze, 5 segretari e un presidente. Decisivo l'appoggio di Sel a Matteoli, siglato dall'emblematico scambio di baci sulle guance, al termine della votazione, tra il capogruppo Fi Romani e quello di Sinistra e Libertà, Loredana De Petris.

"Grazie a Dio il Parlamento è autonomo e decide in autonomia -  ha commentato l'ex ministro dei trasporti - Io ho fatto il Presidente super partes, mi sono comportato da presidente di tutti: questo è stato apprezzato e premiato". Quando i giornalisti hanno osservato che la sua rielezione è avvenuta grazie a qualche voto proveniente dalla maggioranza, Matteoli non ha tergiversato: "Certo alcuni voti sono arrivati anche da quella parte, perché noi da soli non avevamo tutti i numeri".