Venerdì 17 Maggio 2024
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Politica

Referendum, Renzi lancia il Sì. "Basta col paradiso degli inciuci"

Via alla campagna. Tensioni a Bergamo: due poliziotti feriti

Il premier Renzi a Bergamo (Ansa)

Il premier Renzi a Bergamo (Ansa)

BERGAMO, 22 MAGGIO 2016 - «SE QUESTA riforma non passa l’Italia diventerà il paradiso terrestre degli inciuci». Lo ha detto il premier Matteo Renzi, ieri al Teatro Sociale di Bergamo, dove ha lanciato la campagna per il Sì al referendum di ottobre. «Io – ha aggiunto – ne sono la dimostrazione, sono diventato presidente del Consiglio sulla base di un accordo parlamentare. Se non c’è una maggioranza, ci vuole per forza l’accordo in Parlamento. Così diventa ‘votate per chi vi pare, tanto poi l’inciucio lo fanno a Roma’». Parole che scaldano la folta platea e fanno scattare gli applausi. 

«ANCHE Berlinguer parlava di monocameralismo», prosegue il premier, ammiccando ai nostalgici dentro il Pd. «Questa riforma – incalza – farà risparmiare 315 stipendi, considerato che quello italiano è il Parlamento più costoso con 945 parlamentari». Una riforma che il premier continua a legare a doppio filo al suo mandato di governo: «Non voglio personalizzare questa battaglia, ma se perdo vado a casa, non sono adatto a stare in un Parlamento in cui si continua a vivacchiare». Nel lungo intervento, preceduto da una contestazione («Basta politica spettacolo», ha urlato un lavoratore appena il premier è salito sul palco), Renzi ha snocciolato i risultati del suo governo. Ora l’obiettivo è raccogliere 100mila firme nel weekend (ieri il premier ha firmato in piazza Vecchia) e dar vita a 10mila comitati entro ottobre. «Sarà la più grande campagna porta a porta», ha annunciato, prima di scendere dal palco sulle note di People have the power, colonna sonora della campagna. 

TUTT’ALTRA musica fuori dal teatro, dove all’arrivo del premier una sessantina di contestatori, tra cui giovani dei centri sociali, ha cercato di sfondare il cordone di sicurezza, sono stati lanciati dei fumogeni ed è partita una carica di alleggerimento, negli scontri sono rimasti feriti due agenti della Mobile.  Nel pomeriggio, invece, attimi di paura durante la contromanifestazione del centrodestra per il ‘No tax day’ e per il No al referendum, quando il senatore della Lega Roberto Calderoli ha accusato un malore sul palco ed è svenuto (si è ripreso un’ora dopo). In piazza Matteotti anche il governatore della Liguria Giovanni Toti e l’ex ministro Renato Brunetta, che hanno infiammato i circa 500 presenti, invitandoli a dire no a quella che è stata definita una «schiforma». Il tour bergamasco del premier era decollato in mattinata alla Brembo, industria specializzata nella produzione di impianti frenanti, nel cuore del parco tecnologico Kilometro Rosso, dove, dopo aver stretto le mani ai lavoratori, scherzando sui 45 minuti di ritardo e la scelta del giorno – «perdonatemi se rompo il sabato mattina, l’unico sabato mattina di sole di maggio» – ha trovato il primo alleato nella campagna referendaria, il patron di Brembo, Alberto Bombassei. «È giusto spiegare ai cittadini il significato di questo appuntamento e ci sarò per manifestarti il mio appoggio da bergamasco e da parlamentare» di Scelta civica, ha sottolineato l’industriale, consegnando al presidente del Consiglio una targa-invito stampata su un impianto frenante del Moto Gp: «Caro presidente, continua pure ad accelerare, che ai freni pensiamo noi». 

E RENZI non si è fatto sfuggire l’occasione per scaldare i motori, puntando il dito contro «chi profetizza la rassegnazione» e «vedeva la globalizzazione come una minaccia, quando invece è l’asset migliore per l’Italia», plaudendo ai risultati della riforma del lavoro sul tessuto economico bergamasco e alle 260 assunzioni in casa Brembo. «Il nostro Paese per troppo tempo è stato fermo. Non la parte produttiva, ma nel governo della cosa pubblica: abbiamo frenato senza accelerare. E probabilmente i freni non erano della qualità giusta». «L’Italia – ha continuato senza abbandonare la metafora – è in grado di accelerare ancora. Basta piangersi addosso». Infine ha ricordato un appuntamento: «Segnatelo sull’agenda, 31 agosto: porterò la Merkel a Maranello: faremo il bilaterale Italia-Germania nella sede della Ferrari».