Giovedì 16 Maggio 2024
P.F. DE ROBERTIS
Politica

Pochi piccoli indiani

FACCIAMO un po’ d’ordine. Verdini contro la Bergamini ma almeno un po’ con Matteoli. Fitto in guerra con quasi tutti. La Meloni un po’ di qua e un po’ di là, Toti con la Rossi e contro Alfano. Brunetta in disparte, ma si sa che lui è contro chiunque gli passi a fianco e quindi meglio così. Ecco, a un mese e mezzo dalle elezioni regionali nelle quali il centrosinistra potrebbe fare cappotto senza presentarsi tanto ormai gli altri si sono azzoppati da soli, questa è più o meno la situazione del centrodestra italiano. Un ammasso indistinto di macerie, un fuggi fuggi generale da una barca che affonda e da cui ognuno cerca di allontanarsi il prima possibile caricandosi in spalla il fagotto dei pochi effetti personali salvabili. La politica è questione di forza, che produce sempre un effetto calamita, al positivo o al negativo: quando ce l’hai attrai, quando non ce l’hai allontani. In questo momento Berlusconi non c’è l’ha, e tutti scappano da lui. E senza un polo che attrae, i pochi che restano in quel campo si comportano come schegge impazzite che passano il tempo a farsi la guerra tra loro.

È ACCADUTO in Puglia, dove una regione potenzialmente contendibile sta per essere consegnata senza colpo ferire al centrosinistra, sta per accadere in Toscana che è regione rossa per eccellenza e quindi pochissimo contendibile per di più in anni di renzismo rampante, ma dove il centrodestra sta per consegnarsi a una delle batoste peggiori della sua storia recente, se è vero quanto si dice in riva all’Arno circa le percentuali accreditate a quel che resta del centrodestra, e il cui vero timore – pare – è non superare lo sbarramento del cinque per cento. Perché se in Puglia ciò che ha logorato il partito azzurro e favorito l’implosione di quanto resta del Pdl è il dissidio tra Fitto e Berlusconi, in Toscana la diaspora porta la firma del contrasto tra Denis Verdini e le giovani leve del Cavaliere, Deborah Bergamini e Giovanni Toti. Piccole o grandi beghe che la mancanza di una leadership nazionale forte fa esplodere, e a cui non si intravede una soluzione. Fino al giorno in cui il centrodestra non esisterà più. estinto per consunzione.