Lunedì 20 Maggio 2024

Istat, la ripresa stenta: il Pil è al +0,2%. Padoan: "Come da attese, ma il Paese può fare meglio"

Germania sotto le attese e Francia stagnante. In Italia la variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, di un aumento nei servizi, e di una variazione nulla nell'insieme dell'industria (industria in senso stretto e costruzioni)

Operai al lavoro in una fabbrica tedesca (Ansa)

Operai al lavoro in una fabbrica tedesca (Ansa)

Roma, 14 agosto 2015 - La ripresa stenta, in Italia: nel secondo trimestre del 2015 - secondo gli ultimissimi dati dell'Istat - il prodotto interno lordo italiano è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (che era cresciuto dello 0,3%) e dello 0,5% nel confronto con il secondo trimestre del 2014.   Il dato diffuso dall'Istat è corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato: il secondo trimestre del 2015 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2014. 

La variazione congiunturale, spiega l'ufficio nazionale di statistica, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, di un aumento nei servizi, e di una variazione nulla nell'insieme dell'industria (industria in senso stretto e costruzioni). Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. La variazione acquisita del Pil per il 2015, cioè quella che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno, è pari a +0,4%. 

PADOAN - La programmazione di finanza pubblica è "basata su stime corrette", ma il Paese "può e deve fare di meglio": è il commento del ministero dell'Economia ai dati Istat sul Pil nel secondo trimestre.  Il Tesoro ha sottolineato che "riforme strutturali e politica economica favoriranno l'accelerazione". Il Pil nel secondo trimestre è "come da attese - ha spiegato il portavoce del ministero - dopo tredici trimestri consecutivi di calo tendenziale abbiamo un secondo trimestre di crescita". 

GERMANIA - Cresce meno del previsto anche l'economia della Germania nel secondo trimestre dell'anno. Il Pil segna un rialzo dello 0,4%, rende noto l'Istat tedesco. Le previsioni erano per una crescita dello 0,5%. A pesare la crisi Greca e il rallentamento della Cina.0,4%. 

FRANCIA - Economia francese stagnante nel secondo trimestre. Il Pil nel periodo aprile-giugno è rimasto invariato rispetto al primo trimestre che era cresciuto di un rivisto 0,7%. Lo ha reso noto l'Ufficio di statistica di Parigi, secondo quanto riporta Bloomberg. Il dato è inferiore alle stime degli analisti (+0,2%). Rispetto al secondo trimestre 2014 segna +1%.

EUROZONA - Nel secondo trimestre, in base alla prima stima di Eurostat, il Pil dell'area euro rallenta a +0,3% congiunturale dal +0,4% del primo trimestre di quest'anno. Rispetto al secondo trimestre 2014 il Pil dell'Eurozona cresce dell'1,2% contro il +1% del primo trimestre è invece pari all'1%. In Italia il Pil registra un +0,2% rispetto ai precedenti tre mesi.

SQUINZI - "E' quello che ci aspettavamo. Purtroppo è la conferma che non c'è una ripartenza vera", spiega Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, ad Affaritaliani.it, commenta. Il leader degli industriali spera che la seconda parte dell'anno vada meglio: "Speriamo, lo speriamo fortemente. Altrimenti sono guai". Anche Germania e Francia hanno un Pil sotto le attese: "Eh sì, è tutta l'Europa che frena", commenta Squinzi. Ma chi è che deve fare di più, l'Italia o l'Europa? "L'Italia senz'altro, l'Europa anche". Intende la Bce? "Ma no, non è un problema di Bce", risponde il presidente di Confindustria. "Si devono creare le condizioni favorevoli all'impresa, questo è il problema vero. In Italia, finché saremo così bloccati da tutte le complicazioni burocratico-amministrative e in più con tutti i problemi che abbiamo senza fare le riforme, non ci muoveremo", conclude Squinzi. 

CAUSTICO BRUNETTA - "#Istat. Calma piatta; lucette e ombre; l'acquisito non e' gran che; 0,7% finale e' a rischio. Addio sogni di PIL. Povero Renzi. Povera Italia", twitta Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. 

SCALFAROTTO OTTIMISTA - "E siamo a +0.5 di #pil nel 2015. Dopo 13 trimestri, fuori dalla recessione. E c'e' chi pensa a far cadere il governo. #mamifacciailpiacere", scrive su twitter il sottosegretario Ivan Scalfarotto

FASSINA AL VELENO - "Anche per il secondo trimestre del 2015, nell'eurozona, la cosiddetta ripresa si conferma anemica, risultato inevitabile dell'insostenibile mercantilismo liberista imposto dalla Germania - scrive l'ex Pd Stefano Fassina - Nello spento quadro della moneta unica, l'Italia continua a far peggio della media: dal secondo trimestre 2014 al secondo trimestre di quest'anno, noi 'cresciamo' dello 0,5%, mentre l'eurozona arriva all'1,2%, nonostante la nostra maggiore caduta avrebbe dovuto portare per noi a un rimbalzo più alto". E continua: "Il governo dovrebbe smettere di fare propaganda sulla 'svolta buona', sugli effetti delle miracolose 'riforme' strutturali dettate da Berlino e Bruxelles. (...) La stagnazione dell'Italia non è un destino ineluttabile. Ma servono le riforme giuste".

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