Lunedì 6 Maggio 2024

Pasolini rivive a Venezia con il restauro di 'Salò o le 120 giornate di Sodoma'

Alla 72° Mostra Internazionale del Cinema giovedì 10 settembre viene proiettata l'ultima pellicola dell'intellettuale, conclusa poco prima di essere assassinato L'ANALISI L'apologia della disumanizzazione di Andrea Martini

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini

Venezia, 8 settembre 2015 - Venezia fa rivivere Pier Paolo Pasolini. A quarant'anni dalla morte dell'intellettuale e regista romano, la 72esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica rende omaggio alla sua memoria proponendo il restauro del suo ultimo film, 'Salò o le 120 giornate di Sodoma'.

Quest'ultima e discussissima pellicola pasoliniana è stata, infatti, inserita nel programma di 'Venezia Classici' e sarà proiettata giovedì 10 settembre, alle 10.45, in Sala Volpi. Replica il giorno dopo, sempre in Sala Volpi, ma alle 11.

IL FILM - 'Salò o le 120 giornate di Sodoma' fu finito di girare appena quattro mesi prima dell'assassinio di Pasolini e uscì postumo, qualche settimana dopo quel 2 novembre 1975 in cui il corpo senza vita del regista fu ritrovato da una donna sulla spiaggia dell'Idroscalo di Ostia.

Come esplicitato dal titolo, il film si rifà al tramonto dell'epoca fascista, gli anni di Salò. Siamo a cavallo tra il 1944 e il 1945, nel nord Italia occupato dai fascisti durante, appunto, la Repubblica sociale italiana. Questo contesto storico si mescola con l'immaginario sessuale del rivoluzionario marchese De Sade e del suo romanzo 'Le centoventi giornate di Sodoma'. Da questa miscela di contenuti forti, nasce appunto questa pellicola, considerata la più controversa da buona parte della critica.

La narrazione è divisa con una struttura che richiama l'inferno dantesco: Antinferno, Girone delle Manie, della Merda e del Sangue. Motore degli eventi sono quattro figure oscure, quattro rappresentanti del potere: un Duca, un Vescovo, il presidente del Tribunale e il presidente della Banca Centrale. I desideri e le perversioni di questi quattro potenti trovano destinazione su un gruppo di giovani uomini e giovani donne, rapiti con la forza da SS e repubblicani e confinati in una villa, lontana da tutto e tutti. Questi quattro potenti, incentivati dai racconti scabrosi di alcune anziane ex-prostitute, danno sfogo alle loro più differenti espressioni della sessualità sui corpi dei giovani rapiti.

Il restauro della pellicola è stato promosso dalla Cineteca di Bologna e da CSC Cineteca NazionalePrima della visione, in Sala Volpi verrà mostrata un'intervista di 7 minuti a Pasolini realizzata sul set del film da Gideon Bachmann (il filmato è stato conservato e restaurato da Cinemazero di Pordenone). 

 

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