Martedì 7 Maggio 2024

Istanbul, Papa Francesco nella sede del Patriarcato ortodosso: "Ritrovare unità delle Chiese"

Ultima tappa della visita del Pontefice in Turchia

Papa Francesco e il  il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I (Ansa)

Papa Francesco e il il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I (Ansa)

Istanbul, 30 novembre 2014 - Si è conclusa la visita di tre giorni di Papa Francesco in Turchia. Per quest'ultima giornata di viaggio il Pontefice si è recato al Fanar, sede del Patriarcato ortodosso di Istanbul, dove ha partecipato, nella chiesa patriarcale di San Giorgio, alla "divina liturgia" per la festa del patrono Sant'Andrea, presieduta dal patriarca ecumenico Bartolomeo. 

Papa Francesco nella sede del Patriarcato ortodosso (Reuters)

Papa Francesco ha recitato ad alta voce la preghiera del Padre Nostro in latino nel corso della Divina Liturgia. Francesco e Bartolomeo si sono poi abbracciati al momento dello scambio della pace. 

BARTOLOMEO: PAPA FRANCESCO AIUTA L'UNITA' TRA LE CHIESE  - Il patriarca ecumenico Bartolomeo I guarda con speranza al pontificato di Francesco: "il vostro ancora breve cammino alla guida della Chiesa - ha detto rovolto al Papa -  vi ha consacrato nella coscienza dei nostri contemporanei, araldo dell'amore, della pace e della riconciliazione. Insegnate con i vostri discorsi, ma soprattutto e principalmente con la semplicità, la umiltà e l'amore verso tutti, per i quali esercitate il vostro alto ufficio. Ispirate fiducia agli increduli, speranza ai disperati, attesa a quanti attendono una Chiesa amorevole verso tutti". Parole pronunciate nel discorso di saluto  scambiao al termine della Divina Liturgia per la festa di Sant'Andrea. Bartolomeo ha ringraziato Francesco per aver offerto agli ortodossi "la speranza che durante il vostro tempo, l'avvicinamento delle nostre due grandi antiche Chiese continuerà' a edificarsi sulle solide fondamenta della nostra comune tradizione".  E ha aggiunto: "Gli odierni persecutori dei Cristiani non chiedono a quale Chiesa appartengono le loro vittime". "L'unità che cerchiamo con molto impegno - ha detto - si attua già in alcune regioni, purtroppo, attraverso il martirio". Secondo Bartolomeo, "i problemi, che la congiuntura storica innalza davanti alle Chiese impongono a il superamento delle controversie affrontando i problemi per quanto possibile con più stretta collaborazione". 

Papa Francesco nella sede del Patriarcato ortodosso (Ansa)

PAPA: UNITA' TRA LE CHIESE SENZA SOTTOMISSIONE  - Ed ecco le parole di papa Francesco.  "Trovarmi oggi in questa Chiesa Patriarcale di San Giorgio per la celebrazione del santo Apostolo Andrea, primo dei chiamati e fratello di San Pietro, patrono del Patriarcato Ecumenico, è davvero una grazia singolare che il Signore mi dona. Incontrarci, guardare il volto l'uno dell'altro, scambiare l'abbraccio di pace, pregare l'uno per l'altro sono dimensioni essenziali di quel cammino verso il ristabilimento della piena comunione alla quale tendiamo".   Ristabilire la piena comunione tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa - ha aggiunto il Papa - "non significa né sottomissione l'uno dell'altro, né assorbimento, ma piuttosto accoglienza di tutti i doni che Dio ha dato a ciascuno per manifestare al mondo intero il grande mistero della salvezza realizzato da Cristo Signore per mezzo dello Spirito Santo".  

"Nel mondo, ci sono troppe donne e troppi uomini  - ha continuato il pontefice - che soffrono per grave malnutrizione, per la crescente disoccupazione, per l'alta percentuale di giovani senza lavoro e per l'aumento dell'esclusione sociale, che può indurre ad attività criminali e perfino al reclutamento di terroristi". "Non possiamo - ha aggiunto Francesco - rimanere indifferenti di fronte alle voci di questi fratelli e sorelle. Essi ci chiedono non solo di dare loro un aiuto materiale, necessario in tante circostanze, ma soprattutto che li aiutiamo a difendere la loro dignità di persone umane, in modo che possano ritrovare le energie spirituali per risollevarsi e tornare ad essere protagonisti delle loro storie. Ci chiedono inoltre di lottare, alla luce del Vangelo, contro le cause strutturali della povertà: la disuguaglianza, la mancanza di un lavoro degno, della terra e della casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi. Come cristiani siamo chiamati a sconfiggere insieme quella globalizzazione dell'indifferenza che oggi sembra avere la supremazia e a costruire una nuova civiltà dell'amore e della solidarietà". 

Papa Francesco e il il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I (Reuters)

Al termine della Celebrazione della Divina Liturgia celebrata a Istanbul, Papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I si sono affacciati dal balcone del Palazzo Patriarcale e hanno benedetto contemporaneamente i fedeli raccolti nel cortile sottostante. Poi i due si sono recati nella Sala del Trono dove hanno letto e firmato una dichiarazione comune. 

Papa Francesco e il il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I (Ansa)

LA DICHIARAZIONE CONGIUNTA - "Esprimiamo la nostra comune preoccupazione per la situazione in Iraq, in Siria e in tutto il Medio Oriente. Siamo uniti nel desiderio di pace e di stabilità e nella volontà di promuovere la risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo e la riconciliazione. Riconoscendo gli sforzi già fatti per offrire assistenza alla regione, ci appelliamo al contempo a tutti coloro che hanno la responsabilità del destino dei popoli affinché intensifichino il loro impegno per le comunità che soffrono e consentano loro, comprese quelle cristiane, di rimanere nella loro terra natia". 

"Non possiamo rassegnarci a un Medio Oriente senza i cristiani, che lì hanno professato il nome di Gesù per duemila anni. Molti nostri fratelli e sorelle sono perseguitati e sono stati costretti con la violenza a lasciare le loro case. Sembra addirittura che si sia perduto il valore della vita umana e che la persona umana non abbia più importanza e possa essere sacrificata ad altri interessi. E tutto questo, tragicamente, incontra l'indifferenza di molti". 

"Riconosciamo l'importanza anche della promozione di un dialogo costruttivo con l'Islam, basato sul mutuo rispetto e sull'amicizia. Ispirati da comuni valori e rafforzati da un genuino sentimento fraterno, musulmani e cristiani sono chiamati a lavorare insieme per amore della giustizia, della pace e del rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona, specialmente nelle regioni dove essi, un tempo, vissero per secoli in una coesistenza pacifica e adesso soffrono insieme tragicamente per gli orrori della guerra". 

"Inoltre, come leader cristiani - aggiungono - esortiamo tutti i leader religiosi a proseguire e a rafforzare il dialogo interreligioso e a compiere ogni sforzo per costruire una cultura di pace e di solidarietà fra le persone e fra i popoli".  

"Preghiamo per la pace in Ucraina, un Paese con un'antica tradizione cristiana, e facciamo appello alle parti coinvolte nel conflitto a ricercare il cammino del dialogo e del rispetto del diritto internazionale per mettere fine al conflitto e permettere a tutti gli Ucraini di vivere in armonia".

IN PRECEDENZA L'INCONTRO COL GRAN RABBINO DI TURCHIA - Prima di recarsi al Patriarcato ortodosso Papa Francesco ha incontrato, nella Rappresentanza Pontificia a Istanbul, il Gran rabbino del Paese, Isak Haleva. Haleva, gran rabbino di Turchia dal dicembre 2002, aveva già incontrato Papa Benedetto XVI, sempre a Istanbul, il 30 novembre del 2006. La comunità ebraica in Turchia, la seconda numericamente in un Paese islamico dopo l'Iran, consiste oggi di 25 mila persone, presenti essenzialmente a Istanbul ma anche a Smirne. L'incontro del Papa con il gran rabbino Haleva è durato 15 minuti circa. Si è trattato di un "dialogo cordialissimo in spagnolo", ha riferito il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. 

Sempre prima di recarsi alla Chiesa di San Giorgio del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, Papa Francesco ha celebrato in privato la messa cattolica nella Cappella della Delegazione Vaticana a Istanbul.