Giovedì 2 Maggio 2024

Daniza muore durante la cattura. L'orsa non ha retto all'anestesia

L'orsa sarebbe stata sedata, ma è morta. Con lei è stato narcotizzato e poi liberato anche uno dei cuccioli. Aperta un'indagine. In giornata l'autopsia. Enpa: "Galletti si dimetta". Il ministro dell'Ambiente: "Davvero una brutta notizia". Esplode la rabbia sui social

L'orsa Daniza con i suoi cuccioli (Ansa)

L'orsa Daniza con i suoi cuccioli (Ansa)

Trento, 11 settembre 2014 - L'orsa Daniza non ce l'ha fatta. Non è sopravvisuta all'anestesia che le era stata effettuata nella notte durante la cattura. Si tratta dell'orsa che a ferragosto, in presenza dei propri cuccioli, aveva ferito un uomo nei boschi del Trentino.  Secondo quanto riferisce la Provincia di Trento, nella notte si sarebbero create le condizioni per la cattura. Mamma orsa sarebbe stata sedata, ma è morta. Con lei è stato narcotizzato e poi liberato anche uno dei suoi cuccioli, dotato di marca auricolare per poterlo monitorare in futuro. 

APERTA INDAGINE - Il Corpo Forestale dello Stato ha aperto un'indagine, ipotizzando i reati di maltrattamento di animali e uccisione senza motivo reale dell'animale. Secondo quanto si apprende, nell'agosto scorso, il Corpo Forestale dello Stato aveva inviato una lettera al ministero dell'Ambiente e al presidente della Provincia di Trento esprimendo perplessità sull'iniziativa della Provincia di catturare e isolare in cattività in una struttura solo l'orsa, peraltro senza i propri cuccioli. Della morte di Daniza sono stati informati il ministero dell'Ambiente, l'Ispra e l'autorità giudiziaria. L'orsa sarà sottoposta ad autopsia già in giornata. 

GALLETTI - "Davvero una brutta notizia", ha commentato il ministro dell'Ambiente Galletti. "La morte di un orso, è sempre una sconfitta, a prescindere dalla responsabilità". "Abbiamo già inviato alla Provincia di Trento la richiesta di una relazione sull`accaduto per chiarire la dinamica dei fatti e chiedendo misure affinché episodi come questo non si ripetano più", ha continuato. "Ma a questo punto - ha proseguito il ministro - fermi restando i chiarimenti da acquisire sulla morte dell`orsa, mi preme la sorte dei due cuccioli, uno dei quali non è stato ancora munito di radio collare. Vanno seguiti e protetti per garantirne il costante benessere e consentire loro di diventare adulti

LE REAZIONI - Immediate le reazioni dell'Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa), che ha definito la morte dell'orsa un "animalicidio" e ha chiesto le dimissioni del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. "Ciò che è accaduto all'orsa Daniza non è un incidente nè un fatto casuale: è un animalicidio in piena regola".  Nei giorni e nelle settimane passata avevamo più volte chiesto di lasciare in pace l'animale, arrivando a diffidare le autorità locali: questo è il risultato della caccia alle streghe, del clima di terrore scatenato contro il povero plantigrado", ha detto in una nota ilpresidente nazionale dell'Enpa Carla Rocchi, che preannuncia una vera e propria mobilitazione legale da parte dell'associazione. Anche il Wwf ha chiesto che "si faccia chiarezza sull'accaduto. Le istituzioni nazionali, che hanno dimostrato di non saper gestire con la dovuta competenza questa situazione, forniscano celermente i risultati dell`autopsia e facciano emergere la verità".  La commozione e la rabbia si diffondono sulla Rete dopo la morte di mamma orsa Daniza. Come era accaduto quando era scoppiato il caso a metà agosto, di nuovo la Rete si mobilita. Dopo l'hastag #iostocondaniza adesso tocca a #giustiziaoperdaniza. Sono tanti, tantissimi i tweet che chiedono chiarimenti sull'accaduto ma anche molti "cinguettii" di indignazione, commozione e rabbia per la morte dell'orsa. 

FOTO - LA RABBIA SUI SOCIAL

 Il cercatore aggredito dall'orsa non ha voluto commentare. "Dovete capire il mio stato d'animo, ormai da tempo ricevo continue minacce su internet".

La vicenda di Daniza, 19 anni, arrivata in Trentino nel 2000 nell'ambito di un progetto di ripopolazione dell'area, aveva alimentato il dibattito per tutta l'estate. Molti quelli che ne avevano chiesto l'abbattimento, ma tanti anche quelli che, invece, hanno avviato una campagna per chiedere alle autorità locali di lasciarla stare.