Sabato 18 Maggio 2024

Rio 2016, il bilancio di Malagò: "Felice e orgoglioso di essere italiano"

Il presidente del Coni snocciola numeri e statistiche per spiegare il nono posto dell'Italia nel medagliere finale, con 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi "e 10 quarti posti, a Londra furono 8"

Malagò festeggia con Abagnale e Di Costanzo (Ansa)

Malagò festeggia con Abagnale e Di Costanzo (Ansa)

Rio de Janeiro, 22 agosto 2016 - Lunga conferenza stampa a Casa Italia per Giovanni Malagò,  il numero uno dello sport italiano, che ha scattato la fotografia delle Olimpiadi di Rio in versione tricolore, snocciolando numeri e statistiche per spiegare il nono posto dell'Italia nel medagliere finale, con 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi ("e 10 quarti posti, a Londra furono 8"). "E' stata un'esperienza molto sofferta, sono felice ed orgoglioso di essere presidente del Coni, ma soprattutto di essere italiano - è la sintesi del suo stato d'animo - Ho sofferto molto, nei primi giorni sono stato sotto antibiotici, ma ho sentito il dovere di esserci e sono stato orgoglioso quando veniva issato il tricolore". E riferendosi ai risultati dell'Italvolley e di Chamizo: "Quasi dispiace più per un argento che non la felicità per un bronzo", ha detto. E ancora: "Ho sperato nel colpo grosso, ma alla fine va bene il bronzo. Sulle farfalle ci sono tanti rimpianti, Fontana è stato vittima dell'imponderabile, Meucci stava facendo bene e si è ritirato. Il volley? Ti fa capire che per vincere non devi essere solo più forte, ma molto più forte. Quest'oro l'avevo sognato, ma chapeau alla pallavolo, che da Atlanta ad oggi è andata a medaglia cinque volte su sei". 

Poi i conti: il Coni pagherà 5,4 mln di premi lordi ai 69 atleti medagliati, la cui età media si è abbassata di un po', così come è cambiato lo scenario geografico delle medaglie azzurre. A Londra 13 le Regioni coinvolte, a Rio 15.  Ma ecco la carta d'identità dei vincitori: nel 2012 ci sono state 9 medaglie da atleti non nati in Italia, a Rio 5. Il Lazio è la Regione con più medaglie (9), seguito da Toscana, Sicilia e Liguria; Roma la città con più atleti medagliati (6) seguita da Catania (5) e Napoli (4).  "Complimenti alla pallanuoto con due squadre a medaglia, al più giovane medagliato che è Simone Giannelli, al più anziano che è Johnny Pellielo, impressionante nel tiro a volo. Ma soprattutto - ha detto Malagò - voglio sottolineare che né un atleta, tecnico, team manager, insomma nessuno si è lamentato di qualcosa. Le scelte sono state tutte eccellenti sotto il profilo dell'attenzione agli atleti. Mornati sa fare bene questo lavoro".

 "Abbiamo fatto bella figura. Se sono contento? Sì, sapevo che potevamo fare questo, ma speravo in cuor mio in qualcosa di più. In un'Olimpiade è così, si può vincere qualcosa che non speri e mancare qualcosa in cui sei convinto di farcela", ha proseguito Malagò che racconta un particolare in riferimento alla gara di Vincenzo Nibali. "Mi aveva già detto tutto in aereo, sapevo già come sarebbe andata la gara. E stava andando proprio in quel modo, non siamo stati fortunati. E Mangiacapre? Vince e poi scopre di avere lo zigomo fratturato. Incredibile". In sintesi, "siamo comunque sempre lì nei primi 10 del medagliere, ma basta poco per arrivare al 12esimo posto o al sesto. Voglio fare i complimenti a Gran Bretagna, Olanda e Ungheria, ma sottolineare che nessun Paese con meno abitanti di noi ci è davanti nel medagliere. E Casa Italia? Un vero fiore all'occhiello di tutta la spedizione. Abbiamo esportato chi siamo, chi è il Coni, tutti dicono che sappiamo fare anche questo, non solo il resto".

Il presidente del Coni non nasconde poi la sua "personale" delusione per la vicenda Schwazer ("ma pubblicamente non posso dire nulla, la sentenza non si commenta, ma sulla forma avrei molto da dire"), ipotizza forme alternative di finanziamento alla federazioni ma "senza abbandonare nessuno". E parla in particolare della Fidal, che chiude con zero medaglie: "Finisce come molti pensavano finisse. Io ero convinto che qualcosa avremmo raccolto. Palmisano è arrivata quarta, ho sperato in Schwazer, nel salto in alto bastava poco, la 4x400 con il tempo del giorno prima poteva sperare. E poi Tamberi... Ma non ci sono scuse, bisogna rimboccarsi le maniche e ricostruire".  Su Roma 2024, infine, Malagò prende ancora tempo e non si sbilancia: "Adesso torneremo, ci incontreremo e parleremo, fra qualche settimana saremo più precisi. Abbiamo fatto tutto quello che era giusto fare a livello di attività di supporto, di complicità coi membri del Cio in modo elegante, in modo discreto. Serve ancora qualche settimana di pazienza".