Lunedì 29 Aprile 2024

Matteo e il primato della Leopolda«Una piazza non fermera il Paese»

Stefano Cecchi FIRENZE ORA, se nel momento in cui una parte della sinistra va in piazza sulle questioni del lavoro, tu ospiti uno che dice che «bisognerebbe limitare il diritto di sciopero dei lavoratori pubblici» e che «lo sciopero generale è un modo per aumentare i disoccupati», puoi poi stupirti se il tutto finisce in rissa? Da sempre la Leopolda, laboratorio politico del renzismo doc, è portatrice sana di polemiche devastanti, e anche stavolta è finita così. Con il finanziere Davide Serra (uno che vuol prendere la tessera del Pd ma che fra Fassina e Briatore andrebbe a cena col secondo), ad accendere da Firenze la miccia ideologica del jobactismo sfrenato. E dall'altra pezzi del Pd ortodosso a ribattere colpo colpo, con l'arcaica Rosy Bindi a battagliare in diretta tv con Debora Serracchiani, dando di «imbarazzanti» ai leopoldini. Roba buona per uno show delle Iene. Che forse anche per questo non ha tolto il buonumore a Matteo Renzi. Anzi. «NEL PD ci sono due anime diverse e rispettabili, ma noi abbiano preso il 40,8% perché chi fa polemica in tv è stato messo ai lati. E i posti di lavoro non si creano con le manifestazioni», ha detto in serata il premier segretario. Per aggiungere poi: «Una piazza non può bloccare un Paese». Renzi di certo ieri è parso divertirsi di più a fare dal palco il dj della Leopolda, ritrovando quell'anima adolescente e goliarda che ne ha caratterizzata l'ascesa: «Non a caso noi vogliamo cambiare l'Italia, non noi stessi», ha detto dopo aver sottolineato come lui non voglia certo invecchiare a Palazzo Chigi: «Al massimo faccio due mandati, nello spirito della Leopolda». Renzi è parso soprattutto gongolare nel guardare per tutto il giorno nella sala divisa in tavoli di discussione («Come gli alcolisti anonimi», ha osservato uno) i suoi uomini di punta dialogare con la gente comune come si fa al bar. Tutti ad almanaccare proposte per poi produrre un piccolo documento finale, «nella speranza che domani non servano per una gara di aeroplanini», ha osservato uno. Tant'è. enzi, dunque, ha osservato con attenzione chi pareva prenderla sul serio (come le pie donne Boschi, Bonafè e Picierno) e chi invece (il ministro Franceschini, l'ex sindacalista Cgil Valeria Fedeli) pareva chiedersi come Chatwin: ma che ci faccio io qui? Scene di straordinaria Leopolda di Governo. Dove un posto in Parlamento o in una partecipata è legato anche al gradimento personale intercettato durante la kermesse. In questo senso le Leopoldiadi per ora le ha vinte nettamente Maria Elena Boschi su Marianna Madia, mentre molto dietro il terzo posto se lo sono giocato Graziano Delrio e Davide Serra.