Venerdì 3 Maggio 2024

Liti e faide, Forza Italia in frantumi. "Berlusconi tradito dai pontieri"

Il cerchio magico accusa Letta e Verdini. Fitto: ora guerra totale. Caccia ai dissidenti: forse 75 i sì a Mattarella

Roma, 1 febbraio 2015 - UNA TELEFONATA, ieri mattina, per chiarire che vuole tenere i rapporti con il Quirinale. Silvio Berlusconi ha parlato di buon’ora con Sergio Mattarella: «Non si preoccupi, Presidente, qualche voto glielo dò io». Da mettere agli atti, il commento di Napolitano – per alcuni il regista occulto dell’elezione – che ha assistito alla scena: «L’aveva detto anche a me». Un modo, per il Cavaliere, per non perdere il contatto con Renzi, interlocutore privilegiato di ieri e di domani. La valutazione realistica delle convenienze non cancella la rabbia benchè il premier etichetti come «importante» la decisione di restare in aula. Si attende qualcosa di più: «Mi ha preso in giro».

I FOTOGRAMMI della giornata che rimbalzano da Montecitorio ad Arcore aumentano il malumore, immortalando un partito balcanizzato. I verdiniani ce l’hanno con il cerchio magico perché ha illuso il Cavaliere su Alfano: «Toti & co. gli hanno fatto credere che avrebbe mollato il governo, invece Angelino l’ha tradito di nuovo». Dei franchi soccorritori di Mattarella (oscillano tra i 40 ufficiali e i 75 ufficiosi gli azzurri che non hanno votato scheda bianca) almeno una ventina vengono accreditati in FI a Denis. Ai gruppi di controllo – organizzati da Brunetta – per contare i secondi passati da ogni parlamentare nel catafalco spetta la parola definitiva: ma c’è chi dietro l’operazione addossata a Verdini intravede l’inizio di un percorso che potrebbe portare alla creazione di gruppi parlamentari autonomi, pronti ad aiutare Renzi. «Fantapolitica», la replica dei fedelissimi. I quali rilanciano l’accusa di tradimento a berlusconiani doc e fittiani, che chiedono «la prova tivù». Durissima Maria Rosaria Rossi. «Voi giornalisti vi siete preoccupati del cerchio magico senza tener conto dei disastri che stava facendo il duo tragico che ha trattato con Renzi». Chiaro il riferimento a Verdini e Letta. Meno facile capire se interpreta gli umori del capo. L’ariaccia travolge la solidarietà tra donne. Così la Rossi apostrofa la Ravetto: «Hai messo troppo tempo a votare». Immediata la replica: «Tu ce ne hai messo di più, tanto da specificare d’aver votato scheda bianca». Siamo alla guerra tra bande. Con Fitto che si scaglia contro entrambe le fazioni: «Chi ha guidato Forza Italia deve prendere atto del fallimento. Nei prossimi giorni illustrerò alcune idee: se non mi daranno ascolto, sarà guerra totale».

Berlusconi è nero: «Mi aspettavo le defezioni. Non mi importa sapere quanti sono i ribelli, ma sarebbe andata diversamente se avessi potuto guidare le mie truppe come gli altri leader». È così rammaricato che fa un telegramma di congratulazioni a Mattarella evitando note a margine. Ha le mani legate: non può denunciare il patto perché si basa sulle riforme che lui ha votato. «Ma non sarà più lo stesso». Quanto al partito minaccia rifondazioni con una pattuglia di fedelissimi. «Presto convocherà gli organi dirigenti di FI», avverte Bergamini.