Mercoledì 15 Maggio 2024

Marò, Gentiloni: "Siamo contrariati e delusi". Ma segnali positivi arrivano dal governo indiano

Il ministro degli Esteri contrariato sul rifiuto dell'Alta Corte indiana alle richieste dei due militari italiani. Ma la stampa locale assicura: "Cambiato l'atteggiamento del governo sulla caso"

Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (Ansa)

Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (Ansa)

Roma, 29 dicembre 2014  - Il governo italiano "come minimo è stato molto contrariato e deluso" dal no indiano alle richieste sui due marò accusati di avere ucciso due pescatori indiani. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervenuto questa mattina alla trasmissione Uno Mattina su Rai1. Il capo della Farnesina ha sottolineato che le autorità italiane sono "obiettivamente contrariate" dall'atteggiamento del governo indiano, che dice di volere il dialogo sulla questione, poi non segue nei fatti. Anche perché, ha detto Gentiloni, "le domande che abbiamo avanzato, respinte, erano domande di carattere umanitario". 

Gentiloni ha spiegato che il governo sta lavorando per trovare un vero punto di intesa ma, ha detto, "è fondamentale che ci sia chiara manifestazione di volontà politica" da parte di Nuova Dehli. 

Oggi rimbalzano in Italia indiscrezioni della stampa indiana che segnalano un ammorbidimento della linea governativa sulla questione dei marò. Gentiloni ha fatto tuttavia notare che servono effetti concreti del dialogo. Anche perchè, ha affermato, "le domande che abbiamo avanzato, respinte, erano domande di carattere umanitario". L'Italia, ha ricordato il ministro, chiedeva che Massimiliano Latorre possa prolungare il suo periodo di permanenza e cure in Italia e che Salvatore Girone potesse avere un permesso per trascorrere a casa il Natale. Richieste "pienamente accettabili", ha evidenziato Gentiloni: "Ci auguriamo che questa dichiarata disponibilità produca risultati", cosa che "per ora, assolutamente" non trova riscontro.

CAMBIO DI ATTEGGIAMENTO NEL GOVERNO INDIANO - La scelta di non ostacolare in Corte suprema la richiesta dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone di tornare temporaneamente in Italia "è parte del dialogo dietro le quinte" fra le parti e "rappresenta un radicale cambiamento di opinione del governo indiano sulla vicenda". Lo hanno assicurato fonti affidabili al quotidiano The Economic Times. 

In un articolo pubblicato oggi online, il giornale ricorda che il ministero dell'Interno indiano ha sempre avuto una posizione rigida su questo tema e che non era favorevole alla concessione, nel settembre scorso, di un permesso di rientro in Italia di quattro mesi a Latorre per una terapia di riabilitazione dopo l'ictus che lo aveva colpito. Ma poi il governo indiano, dice ancora il quotidiano, decise di non opporsi davanti alla Corte Suprema all'autorizzazione per Latorre a recarsi in Italia sulla base di quello che il ministro degli Esteri Sushma Swaraj aveva definito "un terreno umanitario"

Questo accadde più o meno nel momento in cui, sostiene ET, "l'Italia sottopose all'India una proposta per una soluzione consensuale per l'intera questione". Il giornale aggiunge di avere appreso che "il giorno stesso in cui la Corte concesse in settembre a Latorre il permesso per rientrare in Italia, l'amministrazione indiana lavorò intensamente per preparare i documenti necessari e permettere al militare di partire quella stessa notte con un aereo inviato dal governo di Roma". L'atteggiamento morbido del governo, evidenzia ET, si è ripetuto prima di Natale quando il 'Solicitor General' non si è opposto all'estensione del permesso di permanenza di Latorre in Italia, incontrando però il parere contrario dello stesso presidente della Corte suprema. 

RENZI: APPREZZATA APERTURA INDIA - Matteo Renzi alla conferenza stampa di fine anno parla della vicenda dei marò, "ciascuno di noi - dice - si tiene dentro di se il giudizio su quello che è stato fatto in Italia, ma ultimamente l'India come Paese amico ha aperto un canale che noi abbiamo apprezzato". "E' utile mantenere il tono dei canali legittimi giudiziari e diplomatici senza inutili show e iniziative incredibili", sottolinea il presidente del Consiglio. Per Renzi "serve un po' di buon senso e di rispetto" in questa vicenda, "noi ci stiamo occupando di questa vicenda dal 22 febbraio, faremo il nostro meglio, speriamo di poter portare a casa il risultato in una logica di collaborazione con l'India".