Venerdì 3 Maggio 2024

MANCIO E PIPPO PARI IN TUTTO

· Milano SARÀ pure il derby più triste degli ultimi anni, ma nessuno ci sta a perderlo. Anzi, un pareggio non serve a niente e sulla ruota di Milano potrebbe uscire una partita più spettacolare del solito, senza tatticismi e freni a mano tirati. L'Inter, che giocherà formalmente «in casa», punta anche a sfatare il tabù San Siro, che in questa stagione si è rivelato un handicap: 20 punti in quattordici incontri sono una pessima media (la peggiore dal 1976/77) e nella gestione Mancini sono arrivate solo due vittorie su otto. Se potessero, probabilmente i nerazzurri si trasferirebbero in blocco al Bentegodi portafortuna, dove hanno battuto il Chievo a dicembre e il Verona sabato scorso, una boccata d'ossigeno per fermare un'emorragia che stava diventando pericolosa. Ieri l'Inter è tornata ad allenarsi dopo due giorni di riposo e domenica in tribuna ci sarà finalmente anche il presidente Thohir, che assisterà anche alla successiva gara con la Roma e si aspetta un'inversione di tendenza; agganciare un posto in Europa League resta un obiettivo difficile, visti gli otto punti di distacco dal sesto posto, ma bisognerà provarci con tutte le forze. Con la grinta di Medel, che ha regalato un titolo: «Nel derby ci vogliono intelligenza, cuore e huevos». Saranno indispensabili gli attributi, insomma, per una squadra in chiara emergenza a centrocampo. Il punto di riferimento sarà proprio Medel, viste le squalifiche di Guarin e Brozovic. Mancini non ha ancora deciso con chi sostituirli, ma una maglia da titolare andrà a Hernanes, grande protagonista a Verona dove è stato schierato dal primo minuto dopo dieci partite; per l'altro posto si candida Obi, che all'andata segnò il gol del pareggio. Nel frattempo il «pitbull» Medel ha ringhiato: «Speriamo sia una grande serata per noi e per i tifosi, e naturalmente vogliamo i tre punti. Dura giocare a San Siro? Certamente la maglia dell'Inter è una delle più pesanti del mondo». Sarà la prima stracittadina per il cileno, che all'andata era squalificato, ma l'esperienza nei match calienti non gli manca: «Ho vissuto il derby di Buenos Aires con il Boca, uno dei più sentiti, quindi so cosa significa». Sperando di regalare un sorriso anche a Thohir, le cui ultime presenze allo stadio sono coincise con sconfitte contro Torino e Fiorentina. Alberto Giorni