Lunedì 29 Aprile 2024

Tiziano Ferro: "Vorrei fare il giudice di X Factor"

Il cantante apre al talent. Parla di Tenco, della depressione, della fede. E del disco-remake

Tiziano Ferro (PressPhoto)

Tiziano Ferro (PressPhoto)

Milano, 7 novembre 2017 - «Cantare in sala di registrazione è la cosa che amo di più» giura Tiziano Ferro. «Sono un perfezionista portato all’isolamento, stato in cui il passo verso la depressione o la misantropia è davvero breve, ma per fortuna ci pensa la musica a tenermi sintonizzato col mondo». L’idea di starsene nuovamente in studio, a tu per tu con i propri respiri, è la molla che ha spinto l’uomo delle Sere Nere a farsi il regalo più grande: ancora un po’ di tempo. Tempo per sé e per le sue canzoni; quelle dell’ultimo album che 'TZN' reiventa col titolo 'Urban vs Acoustic' nel nuovo cd allegato alla ristampa de “Il mestiere della vita”. Sul mercato da venerdì prossimo, infatti, 'Il mestiere della vita: Urban vs Acoustic' rilegge il repertorio del disco originale con un pugno di sorprese fra cui la hit 'No vacancy' con gli One Republic. Davanti ai quattro dischi di platino incassati finora dal suo sesto album, neppure Ferro ha resistito alla tentazione di un’ultima spremitura.

Tiziano, che album è 'Urban vs Acoustic'? «Un disco bipolare, che estremizza le connotazioni urban e cantautorali di quello originale. Ho rifatto tutto e ricantato tutto così come lo rifarei oggi. Un procedimento che non mi dispiacerebbe utilizzare anche per lavori incisi anni fa come 'Rosso relativo' o '111'».

Nel bonus album ha inserito pure la versione di 'Mi sono innamorato di te' con cui ha aperto l’ultimo Festival di Sanremo. «Nell’ultimo anno mi sono successe diverse cose di cui he ho volto tenere memoria in questa ristampa. L’idea di omaggiare Tenco è una di queste; me l’ha proposta a bruciapelo Carlo Conti poche settimane prima del Festival».

E lei come l’ha presa? «Celebrare un gigante del genere, con l’orchestra, a Sanremo m’è sembrata subito un suicidio. Per questo ho detto di sì. Se non ti butti cosa lo fai a fare questo mestiere? Passata la paura, penso che un rifiuto, non me lo sarei mai perdonato».

Quello della sala di registrazione è un richiamo irresistibile? «Mentre il tour lo vivo come un’operazione a cuore aperto che dura un mese, incidere dischi mi piace da matti. Questo anche se poi la realizzazione è sempre un po’ claustrofobica; col produttore Michele Canova ci chiudiamo ermeticamente in studio e andiamo avanti a lavorare senza sapere se fuori è giorno o notte». 

La nuova versione di 'Valore assoluto' è duettata con Levante. «Già la conoscevo, perché lei è una che si fa notare. Poi, purtroppo, ho comprato il suo ultimo disco. E dico purtroppo perché da quel momento “Nel caos delle stanze stupefacenti” mi ha massacrato l’esistenza; non riuscivo più a toglierlo dall’autoradio. Lo ascoltavo come se parlasse a me e di me».

Vero che avrebbe voluto fare qualcosa pure con Tommaso Paradiso? «Pure con lui ci siamo messaggiati, ma non erano pieni di cuoricini come i whatsapp che scambiavo con Levante. Mi piace molto la musica di Paradiso e mi piace pure quella barba che non dovrebbe tagliare mai. Magari arriverà una nostra collaborazione, perché vorrei variare un po’».

Nella vita privata come gestisce il suo lato 'urban' e quello 'acustico'? «Sono una persona molto spirituale e quello che non riesco a consegnare alla gestione pratica della mia giornata tramite il fare, lo consegno a quello che ciascuno chiama… come vuole. Io lo chiamo Dio e gli chiedo di guidare le mie scelte. Soprattutto quelle su cui non posso intervenire. Cosa che mi solleva da diverse angosce. Passo il tempo in meditazione, facendo tanto sport, ma anche affrontando le piccole cose pratiche come chiedere agli altri come stanno invece che star lì a guardare la lavatrice che gira».

Tentato dalla tv? «Ho registrato un intervento per il nuovo show di Roberto Bolle (in onda su Raiuno, sembra, il 1° gennaio, ndr); io canto mentre lui balla. Uno spettacolo tutto mio, però, mi piacerebbe da morire. Spesso mi viene chiesto “che vorresti fare?”, ma io non sono del settore. Se mi sono fidato delle provocazioni di Carlo Conti è proprio perché lui la tv la sa fare, mentre io no».

Levante ha scelto 'X-Factor'. «Ogni volta che guardo quello show muoio; mi piacerebbe tantissimo, infatti, sedermi a quel tavolo».

Con chi? «Con Levante, Carmen Consoli e Franco Battiato». Ovviamente non appena si sarà ripreso dalla brutta caduta di qualche giorno fa.

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