Mercoledì 8 Maggio 2024

Bollani ha un piano: "Divertirvi suonando"

Il pianista di fama internazionale porta su RaiUno il programma in sette puntate “L’importante è avere un piano”. "Il mio fine? Giocare. La musica è gioco"

Stefano Bollani (Lapresse)

Stefano Bollani (Lapresse)

Roma, 9 novembre 2016 - Parte da domani sera, giovedì, per sette puntate in seconda serata su Raiuno (la prima alle 23,35) “L’importante è avere un piano”, di e con Stefano Bollani, pianista la cui fama internazionale si è consolidata per la poliedricità che gli permette di spaziare dal jazz, alla classica, all’etnica, al pop.

Ma Stefano Bollani che piano ha?

“Quello di divertirmi e fare divertire, perché se non mi diverto io vuol dire che anche gli altri si annoiano, e non è proprio il caso”.

Come sarà lo spettacolo?

“Ci saranno tanti amici con i quali stare assieme e proporre cose originali e divertenti: musicisti, artisti, cantanti, attori. Una resident band che cambia ogni settimana e quindi proprio fissa non è; nella prima puntata avrò accanto a me Claudio Santamaria”.

Ma qual è il fine di Bollani?

“Giocare. La musica è gioco. In inglese e francese giocare, recitare e suonare si dicono allo stesso modo, siamo noi italiani che abbiamo voluto fare delle differenze di significato. Io voglio abbattere questo steccato”.

Lei come si definisce?

“Un tipo curioso, mi incuriosisco e quindi vado in fondo alle cose in modo serio”.

Questo programma viene dopo la bocciatura di una nuova serie su Raitre di ‘Sostiene Bollani. Come nasce?

“Non mi hanno mai spiegato il no a ‘Sostiene Bollani’, ma quando è arrivato Bibi Ballandi e con entusiasmo mi ha parlato di un progetto per Raiuno non ho potuto che dire di sì. Alle mie condizioni, ovvio”.

Quali, per esempio?

“Che io scegliessi gli ospiti e non le case discografiche perché qualche artista aveva un disco da promuovere. Gli amici che vengono da me lo fanno per sperimentare, per duettare in cose originali, per riproporre collaborazioni già avviate”.

Ad esempio?

“Da De Gregori a Elio, da Capossela a Irene Grandi e Carmen Consoli, senza dimenticare Enrico Rava o personaggi della scena americana e di quellal brasiliana, come Hamilton de Hollanda. Poi ci sarà l’orchestra dei giovani di Santa Cecilia e altre cose divertenti”.

Ci sono anche tre “rubriche”. Ce le racconta?

“Sì, la prima è la biografia di un artista sconosciuto, che spesso non esiste, ma io lo racconto lo stesso. Poi l’importanza di avere un nano: le nore sono sette come le puntate e i nani. Parto da Brontolo che vuole suonare la batteria nel complesso di Biancaneve. E poi quella più intima, con la mia fidanzata, Valentina Cenni, che come nella vita reale mi traghetta verso il sonno con un pianoforte magico”.

Appunto il pianoforte: che cos’è per lei?

“Tutto. Non uno strumento solista, ma una cosa che si fonde per magia con con il mondo”.

Come definirebbe il programma?

“Uno show di un’ora nel quale la musica è centrale; non si tratta di un varietà, e poi io non sono Pippo Baudo, non faccio il conduttore, ma sono un padrone di casa che invita tanti amici”.

Tv, ma anche concerti, vero?

“Sì, ho molti progetti all’estero, quello che mi intriga di più è con la Toronto Symphony diretta dal nostro Gianandrea Noseda con la quale farò un serie di concerti a novembre. Poi ho impegni in Lussemburgo, Germania e in altri paesi. Mentre in Italia suonerò a gennaio da solista in tre concerti. Ho deciso inoltre di riposare un po’: da febbraio a maggio staccherò la spina”.

Difficile pensarla lontano dal palco, ma questo periodo servirà a preparare qualche altro progetto? Che sogno ha Bollani nel cassetto?

“Un po’ di tutto, ma ciò a cui penso con grande intensità è di girare un film da regista. Sarebbe una prova davvero importante”.

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