Venerdì 3 Maggio 2024

Lega a Mattarella: fermi Renzi dittatore. Salvini fa retromarcia su Tosi: "Non è fuori"

Una delegazione del Carroccio sale al Colle: "Mattarella ha preso atto delle nostre critiche". Salvini ricuce lo strappo con Tosi e va in piazza a Roma contro Marino: contestato da Sel

Matteo Salvini, leader della Lega (Ansa)

Matteo Salvini, leader della Lega (Ansa)

Roma, 25 febbraio 2015 - Mentre nella Lega si consuma la 'resa dei conti' tra il leader Matteo Salvini e il sindaco di Verona Flavio Tosi, oggi i presidenti dei gruppi parlamentari del Carroccio - Gian Marco Centinaio e Massimiliano Fedriga - accompagnati da Giancarlo Giorgetti si sono recati a piedi al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Salvini non è salito al Colle, ma era comunque a Roma, in piazza del Campidoglio, a manifestare contro il sindaco Marino. Per l'occasione c'è stata la contro-manifestazione #maiconsalvini. E intanto Beppe Grillo annuncia che domani sarà in Quirinale con Casaleggio e una giovane iscritta.

APPELLO LEGA - "Al Capo dello Stato abbiamo segnalato lo scarso rispetto mostrato dal presidente del Consiglio verso i parlamentari e gli abbiano chiesto di far capire al piccolo dittatore Renzi che siamo in democrazia", spiegano Massimo Fedriga e Gian Marco Centinaio della Lega al termine dell'incontro con il Capo dello Stato.

Mattarella, ha aggiunto Fedriga, "ha registrato e preso atto delle nostre critiche. Abbiamo sottolineato che c'è un governo che con il 27% dei consensi preso alle elezioni del 2013 impone una riforma della Costituzione. Noi invece chiediamo un percorso di condivisione. Abbiamo segnalato anche il problema dei numerosi decreti per cui non vediamo i motivi di urgenza e necessità. Per altro alla Camera non è permessa nemmeno la discussione in sede referente visto che il governo pone sempre la fiducia".  Il presidente dei senatori della Lega Centinaio ha chiesto "un maggior rispetto per i parlamentari" da parte di Renzi: "Abbiamo chiesto a Mattarella di non permettere che mentre noi lavoriamo in aula il premier denigri i parlamentari". Comunque ha concluso Centinaio "in questo momento il fatto che Mattarella ci abbia accolto è una cosa positiva. Quando l'estate scorsa avevamo chiesto un'audizione a Napolitano non ci aveva ricevuto. Oggi è stato già fatto un passo in avanti".

Altro tema sono le riforme. Per Centinaio, Renzi deve discutere con tutti: "L'Aventino delle opposizioni - afferma - non deve ripetersi più".

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LE DUE PIAZZE: LEGA E SEL - Battibecchi e uno 'scontro' verbale a breve distanza in piazza del Campidoglio. Lega Nord e Sinistra Ecologia e Libertà si fronteggiano a colpi di cori, striscioni e cartelli sotto la statua del Marco Aurelio. Da una parte i leghisti che sono arrivati in piazza insieme al loro leader Matteo Salvini al grido 'Marino vattene' e con cartelli 'Marino a casa', 'Sfrattiamo Marino', dall'altra gli esponenti di Sel che controbattono con urla: "Andate via, non siete i benvenuti". "Parlate ostrogoto e unno e venite a fare i romani qui a Roma - grida nel megafono il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola - Ma per favore. Col dialetto del nord ci vogliono dire come risolvere i problemi di Roma. E come lo fanno? Con i fascisti del terzo millennio?". E dietro uno striscione che ritrae il sindaco di Roma con la scritta 'Marino clandestino' i militanti del Carroccio rispondono in coro 'Ma che siete venuti a fa'.

SALVINI SU TOSI - "Spero che Tosi sostenga la candidatura di Zaia come fanno tutti in Veneto. Potrà poi fare il governatore dopo il secondo mandato di Zaia", ha detto il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, conversando con i cronisti in piazza del Campidoglio a Roma dove ha organizzato una manifestazione contro il sindaco di Roma, Ignazio Marino. "In Veneto, che è una delle regioni più efficienti del Paese - ha aggiunto - abbiamo Zaia, discutere del buongoverno del Veneto è sciocco e chiunque lo fa, lo fa al di fuori della Lega. C'è da lavorare tanto e polemizzare poco".

"Non ci sono due anime nella Lega, c'è Zaia da rieleggere" governatore del Veneto, puntualizza Salvini, respingendo al mittente le ipotesi di spaccature nel Carroccio per la rivalità tra il governatore uscente Luca Zaia e il sindaco di Verona, Flavio Tosi. "Se qualcuno ha problemi con Zaia se li deve risolvere da solo", taglia corto. Dov'è finita la Lega delle origini? "Bossi - risponde Salvini - fa il parlamentare, del Trota (il figlio di Bossi, Renzo, ndr) non ho notizie e non mi sveglio la mattina con l'ansia di averne". In ogni caso il sindaco di Verona non è fuori della Lega e non rischia, assicura il segretario del Carroccio rispondendo 'no' a chi gli chiede se Tosi rischia di essere cacciato dalla Lega.

TOSI: NON ESCO - "Io dalla Lega non esco, sono sempre stato coerente sull'euro e l'unità d'Italia e continuerò coerentemente a dire quello che penso", dice da parte sua il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, a SkyTg24.  "Quando con Maroni abbiamo dato l'ok a Matteo Salvini segretario - ha ricordato - io avevo detto che sull'euro avevo una mia linea che ho sempre mantenuto. Dissi a Matteo: ti sostengo ma sull'euro la mia posizione è che parlare di uscita dall'euro è tecnicamente non percorribile".

GRILLO DOMANI AL COLLE - "Domani andrò dal presidente Mattarella insieme a Casaleggio. Con noi la più giovane iscritta al M5S in rappresentanza di iscritti e attivisti", scrive su Twitter il leader del M5S Beppe Grillo. L'obiettivo della delegazione, spiega Grillo sul blog, è esporre a Mattarella "le necessità più urgenti per il Paese e per chiedergli, per quanto nelle sue possibilità, di intervenire". "Voglio ringraziare il presidente - scrive ancora Grillo - per l'incontro che gli avevo chiesto con una lettera di auguri per il suo settennato e anche per aver accettato di far partecipare insieme a me e a Gianroberto Casaleggio, la più giovane iscritta al M5S in rappresentanza di iscritti e attivisti di tutta Italia. Grazie presidente e a domani".