Lunedì 29 Aprile 2024

IL COLLOQUIO A RENZI IL CAPO DELLORiforme, il Colle

ROMA UN'ORA di colloquio e quattro righe di stringato, ma chiaro, comunicato. Ieri mattina Matteo Renzi è salito al Colle accompagnato dal ministro Maria Elena Boschi. Oggetto dell'incontro, fare il punto dell'iter delle riforme: legge elettorale e costituzionale. Su entrambe il governo ha provato a rassicurare il Capo dello Stato: c'è un «percorso possibile e condivisibile con un ampio arco di forze politiche», ma recita la nota del Quirinale nel percorso va tenuto nel debito conto la «preoccupazione delle diverse forze politiche, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra legislazione elettorale e riforme costituzionali». Napolitano teme due spinte opposte. Da un lato, il ralenti' nell'iter delle riforme per le contrapposte esigenze dei partiti. Dall'altro, le voglie' di voto anticipato che tentano il premier. Le difficoltà che attraversa il Pd, dopo il voto delle Regionali e lo strappo della minoranza sul Jobs Act, e quelle che scuotono Forza Italia, tra Berlusconi che vuol tenere fede al patto del Nazareno' e i seguaci di Raffaele Fitto, in aumento, rischiano di rappresentare ostacoli non da poco sulla strada delle riformeSenza contare il prosieguo dell'iter parlamentare del Jobs Act, che deve tornare al Senato, e quello delle legge di stabilità (Camera). Napolitano vorrebbe lasciare in eredità al suo successore un iter ben designato e condiviso, prima di annunciare le sue dimissioni. Si accontenterebbe di una seconda lettura dell'Italicum al Senato per lasciare e, dunque, neppure della sua approvazione definitiva. Infatti, il suo secondo mandato è agli sgoccioli. Potrebbe pre-annunciare le sue dimissioni nel discorso alle Alte cariche dello Stato, prima di Natale, e formalizzarle nel discorso di Capodanno. A metà gennaio 2015 sarebbero, così, già effettive, con relativa supplenza del presidente del Senato Grasso e convocazione dei grandi elettori' per eleggere il nuovo Capo dello Stato. Ma con un Parlamento balcanizzato come questo, Renzi sa che rischia molto. LA TENTAZIONE è correre al voto anticipato con Napolitano ancora al Colle e Renzi che vorrebbe restasse fino all'Expò (maggio 2015). Con quale legge elettorale, però? L'Italicum solo per la Camera, rinnovando il Senato con il Consultellum, oppure solo con questi. Ma a che punto è l'iter delle riforme? L'Italicum, approvato dalla Camera in prima lettura a marzo scorso, è all'esame della I commissione Affari costituzionali di palazzo Madama: più che audizioni, non si sono fatti passi avanti. Difficilmente sarà approvato entro dicembre, come vorrebbe Renzi. La riforma del Senato e del Titolo V, dopo la prima lettura, avvenuta a luglio, è approdata alla Camera. Il I dicembre scade il termine per presentare gli emendamenti, il 10-11 è previsto il voto in Aula. Al Tg1, in serata, il premier ringrazia Napolitano per il voto svolto e prova a tranquillizzare: «Se il Parlamento lavora, arriva al 2018». Ettore Maria Colombo