Sabato 18 Maggio 2024

Grecia, la Borsa resta chiusa. Bce: "Senza restrizioni non apre". Troika ad Atene per i negoziati

Il listino ateniese doveva riaprire domani, ma l'Eurotower ha posto il veto, chiedendo vincoli sull'uso del denaro dai conti bancari greci

La Borsa di Atene (Ansa)

La Borsa di Atene (Ansa)

Atene, 26 luglio 2015 - Borse chiuse anche domani in Grecia. Il listino potrebbe riaprire martedì dopo un mese di chiusura. Lo riferiscono fonti ufficiali. "Di certo non si aprirà lunedì, forse martedì", ha dichiarato un portavoce della Borsa di Atene. 

Tutto era pronto per riavviare, domani, le contrattazioni, poi la doccia fredda: la Bce ha respinto la proposta delle autorità elleniche di riaprire la Borsa senza restrizioni per i trader greci e stranieri. Inizialmente si era pensato a un decreto-lampo del ministro delle Finanze che indicasse alcuni vincoli sull'uso del denaro dai conti bancari greci per gli scambi sul mercato finanziario. Restrizioni che dovrebbero essere temporanee. In serata, però, un funzionario della Borsa di Atene ha detto che la Grecia ha bisogno di più tempo per finalizzare i dettagli che permetteranno la riapertura del mercato sulla base del parere della Bce. La Borsa di Atene è chiusa dallo scorso 29 giugno, in concomitanza con la chiusura delle banche che, nel frattempo, hanno però ripreso le attività da una settimana.

TROIKA IN GRECIA  - Domani, nel frattempo, rappresentanti dei creditori nei confronti della Grecia, e cioè della Bce, dell'Fmi e della Ue, si recheranno ad Atene per riprendere i colloqui sul terzo piano di aiuti per la ristrutturazione del debito. Un portavoce della Commissione Ue ha riferito che la squadra arriverà domani nella capitale ellenica e che "immediatamente" inizieranno gli incontri. A loro si aggiungerà un quarto negoziatore, l'Esm. Non è ancora chiaro se i colloqui si terranno solo a livello tecnico, oppure se comprenderanno anche i capi-missione delle quattro organizzazioni. Il nodo dei negoziati resta la posizione del Fmi, al momento disposto a essere della partita a patto che gli altri (Germania su tutti) accettino un alleggerimento del debito greco.