Domenica 5 Maggio 2024

Molto vicini al capolinea

Roma, 28 aprile 2016 - Torna in primo piano la vicenda greca e si aggiunge alle tante polemiche che dividono l’eurozona. La Commissione Europea pretende dalla Grecia nuove misure di austerità per concedere una nuova tranche dei fondi. Il Governo di Atene obietta che ulteriori pesanti tagli della spesa pubblica sono inaccettabili. Il primo ministro Tsipras chiede di riunire l’eurogruppo per esaminare la situazione. Il Ministro tedesco del Tesoro, Schaeuble, risponde «no». Il Fondo Monetario, che ha reso nota la sua convinzione che il debito greco sia insostenibile, sta a guardare. Il giorno prima, a Roma, il presidente della Bundesbank, Weidmann, fa un discorso durissimo rivolto essenzialmente all’Italia, ma prende di petto anche Mario Draghi e la Commissione Europea. Alla Bce Weidmann contesta che, acquistando grandi quantità di titoli di Stato dei paesi dell’eurozona, essa tollera, e anzi incoraggia, il lassismo dei paesi più indebitati. Quanto alla Commissione Europea, Weidmann l’accusa di debolezza nel controllo delle politiche di bilancio dei paesi membri. Bisognerebbe trasferire il potere di sorveglianza dei bilanci a un organo meno ‘politico’ e dunque più rigido. Infine Weidmann ha riproposto la tesi che i titoli di stato dei vari paesi membri non possono essere considerati tutti alla stessa stregua. I titoli emessi dai paesi più indebitati (e qui ovviamente si riferiva all’Italia) debbono essere considerati più rischiosi; alle banche che li comprano deve essere imposto di rafforzare il loro capitale.

TUTTO questo, secondo il presidente della Bundesbank, significherebbe un passo in avanti nella costruzione dell’unione politica dell’Europa! L’impressione è che la Germania non regga più. Sotto attacco nell’opinione pubblica per l’apertura della Merkel sull’immigrazione e criticato per una presunta debolezza verso le politiche economiche di molti paesi dell’eurozona, il Governo tedesco sbanda. Situazione che non può durare. La moneta unica è un matrimonio male assortito. Forse la Germania dovrebbe avere il coraggio di proporre una riorganizzazione radicale del sistema monetario europeo. Non sentendosi di prendere questa iniziativa, lascia scoppiare l’incendio e aspetta gli eventi, sperando di non apparire responsabile. È la premessa di un disastro che bisognerebbe saper evitare.