Sabato 18 Maggio 2024

Domenica di sangue a Gaza: 100 morti. Hamas: "Catturato soldato israeliano"

Domenica di sangue: almeno 100 morti. 81.000 gli sfollati. Lo scontro più violento nel quartiere di Sajaya. Kerry: "Hamas usa i civili come scudo". Appello del Papa

Una donna palestinese in fuga da Gaza (AP)

Una donna palestinese in fuga da Gaza (AP)

Roma, 20 luglio 2014 - "Completeremo la missione. Riporteremo la pace nel sud e nel centro di Israele" devatastato dai razzi di Hamas. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu va dritto per la sua strada. Ora a Gaza è guerra vera. Salta subito la tregua con Hamas (che dopo averla chiesta per spostare i feriti di Sajaya l'avrebbe immediatamente violata), e i sobborghi della Striscia vomitano morti in un clima di crescente paura. "Israele non ha scelto di entrare in questa campagna, ci è stata imposta", afferma ancora Netanyahu.

GIORNO 13 - ll tredicesimo giorno dell'operazione 'Margine protettivo' è il giorno più drammatico. Almeno 100 i palestinesi uccisi. Le forze armate israeliane hanno intensificato l'offensiva a Gaza: nuovi raid e nuovi tiri di artiglieria hanno causato nella mattinata di oggi altri 87 morti nelle strade dei sobborghi di Sajaya, popolare rione di Gaza. Colpito nel pomeriggio anche il rione di Rimal, causando altre 8 vittime. Il bilancio complessivo supera così il numero di 438 vittime palestinesi dall'inizio del conflitto, tra cui 112 bambini, 41 donne e 25 anziani. Circa 3.000 i feriti. Ospedali al collasso. L'esercito di Israele perde altri 13 soldati (sono 18 dall'inizio delle ostilità), un bilancio pesantissimo per un esercito famoso per la capacità di contenere le vittime. Una novità che ben raffigura la pesantezza degli scontri ma che dà forza alla propaganda di Hamas.

CATTURATO SOLDATO ISRAELIANO - In serata le brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno rivendicato la cattura di un soldato israeliano nella Striscia di Gaza.

CASA PER CASA - Dalle prime ore del mattino l'artiglieria israeliana, appoggiata da elicotteri da guerra, dirige il proprio fuoco all'interno di due rioni popolari a est della Striscia. Scene di panico tra le migliaia di persone non evacuate, malgrado l'ordine dell'esercito con la stella David di sgomberare. Facile a dirsi, con Hamas che marca il territorio. E poi fuggire dove? Gli follati - sbandati - sono già decine di migliaia (69.000 dicono le stime) e nonostante gli sforzi le agenzie Onu fanno fatica a a gestire i flussi. Le persone in fuga hanno trovato rifugio in 49 scuole. L'Unrwa, l'agenzia dell'Onu che tiene accesa la speranza di Gaza, lancia un appello - a chi può - per continuare a fornire cibo, cure mediche e aiuti d'emergenza (materassi, coperte, kit per igiene personale). E poi neppure le scuole sono sicure.

RASO AL SUOLO - Il Centro per l'infanzia "Terra dei bambini" di Um al Nasser, nella Striscia di  Gaza, costruito insieme ad altre sigle della Cooperazione italiana dalla Ong 'Vento di Terra', che di norma ospita 130 bambini, è raso al suolo dagli israeliani. Un'azione "immotivata", fa sapere la Ong: "La struttura - denuncia - non è mai stata utilizzata per scopi militari e nessun contatto e' mai avvenuto tra lo staff e le milizie armate islamiste". A stigmatizzare l'accaduto anche il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, che torna a chiedere "alle parti coinvolte nel conflitto di far tacere subito le armi", e la presidente della Camera, Laura Bodrini, che sulla sua pagina Facebook scrive: "Le scuole dovrebbero essere lasciate in pace".

ACCUSE E GAFFES - "Hamas usa i civili come scudo e rifiuta ostinatamente un cessate il fuoco", afferma il segretario di Stato americano, John Kerry. Che aggiunge: "Israele è sotto assedio di un'organizzazione terroristica". Il cessate-il-fuoco è la delle priorità del momento: "Ci stiamo lavorando", garantisce il capo della diplomazia americana, sottolineando che l'amministrazione ha contatti continui con Israele e con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, che sarà domani al Cairo per colloqui. Ma poi, nella pausa di un'intervista, senza accorgersi che il microfono è aperto mentre è al telefono con il suo staff, Kerry sembra prendersela con gli israeliani: "Altro che operazione di precisione. L'escalation è significativa. Dobbiamo andare lì. Dobbiamo andare lì stasera. E' pazzesco stare seduti", insiste. Ignaro che la sua telefonata è registrata, Kerry torna davanti alla telecamere e viene incalzato da Chris Wallace, il giornalista che lo stava intervistando. "Mentre era in camera e con il microfono, ha parlato con una persona del suo staff sulla situazione in Israele. Quando ha detto 'altro che operazione di precisione' si riferiva al fatto che e' preoccupato del fatto che Israele possa essersi spinto troppo in la'?", chiede Wallace senza perifrasi. "In queste situazioni è difficile. Ho reagito ovviamente in un modo comune a tutti quando si tratta di bambini e civili", prova a svicolare Kerry riferendosi al bilancio delle vittime. "La guerra è difficile. L'ho detto pubblicamente e lo ripeto", puntualizza Kerry, tornando poi alla versione ufficiale di Washington: "Difendiamo il diritto di Israele a fare quello che sta facendo".

LA SITUAZIONE - L'esercito israeliano nelle ultime ore avrebbe distrutto, secondo il portavoce militare, 2 tunnel e attaccato 45 obiettivi. Tra questi 10 lanciatori di razzi nascosti. Dall'inizio dell'operazione  i siti ''del terrore'' colpiti sarebbero 2.570. Gli israeliani hanno annunciato anche che metteranno su un ospedale da campo vicino al valico di Eretz per curare i feriti palestinesi. Il valico è al limitare della parte nord della Striscia ed è quello da cui si accede da Israele a Gaza. I militari feriti da ieri e ricoverati in Israele sono circa cinquanta. Nel frattempo l'Egitto apre sine die il valico di Rafah per consentire il passaggio dei feriti dalla Striscia

RAZZI SU TEL AVIV - Le brigate Ezzedin al Qassam, ala militare di Hamas, combattono gli israeliani sulla Striscia e non rinunciano ai consueti lanci 'mirati'. Diversi missili sono stati lanciati oggi a nord di Tel Aviv, nelle città costiere di Ashdod e di Ashqelon. Nuovo attacco anche contro Beer Sheva (200 mila abitanti), nel Neghev. Popolazione costretta a fuggire.Oggi il presidente dell'Anp, Abu Mazen, che stamattina ha duramente condannato il massacro compiuto nel rione Sajaya, ha incontrato in Qatar il capo politico di Hamas in esilio, Khaled Meshaal, per parlare di un'eventuale tregua. Improbabile, viste le parole di Netanyahu.. 

APPELLO DEL PAPA - Il Papa all'Angelus ha esortato "a perseverare nella preghiera per le situazioni di tensione e di conflitto in Medio Oriente e in Ucraina". "Il Dio della pace - ha detto il Pontefice - susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione. La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace".