Sabato 18 Maggio 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

Forza Italia, rivolta contro Miccichè. "Non portare Genovese e i suoi ras"

L’ex deputato Pd inquisito: con me negli azzurri 80 amministratori

Francantonio Genovese (Ansa)

Francantonio Genovese (Ansa)

Roma, 9 dicembre 2015 - "Se vuoi conquistare amministratori locali non li fai portare dentro da Genovese: così offri a Renzi la sponda per massacrarci". I berlusconiani sono in agitazione: l’acquisto alla causa forzista del ras siciliano del Pd – appena uscito dagli arresti domiciliari per lo scandalo sui corsi di formazione – sancito da Miccichè procura mal di pancia. E non solo a chi è direttamente toccato dall’operazione, come Basilio Catanoso (deputato di Acireale) o il conterraneo Salvo Pogliese assieme a tutta la filiera di ex An fino ad arrivare a Gasparri e Matteoli, cui non va giù la spregiudicatezza del commissario FI per accaparrarsi "un inquisito, per di più rosso" senza discuterne negli organi del partito. Che, dicono, dovrebbero annullarla...

Qualcuno potrebbe obiettare che dietro l’astio c’è una vecchia storia di rancori che culmina nelle scorse elezioni regionali, quando Miccichè – che aveva mollato il Cavaliere per riappacificarsi due anni fa – lasciò a terra Musumeci (ex An) che puntava alla presidenza della Sicilia per candidarsi a sua volta Ma pure agli ortodossi forzisti – meno scossi dalla ri-nomina a commissario del figliol prodigo, artefice dell’oramai lontano 61 a 0 in Sicilia – l’acquisto di Genovese puzza di vecchia politica. Parlando con i suoi più stretti collaboratori, Giovanni Toti la definisce una "operazione sguaiata e mal gestita, che ci espone per qualche voto in più in Sicilia a gigantesche critiche a livello nazionale". Presto, il responsabile dell’organizzazione Fontana parlerà con Miccichè per chiarire i termini di un sodalizio che va oltre Genovese. L’ex Pd si porta dietro un’ottantina di amministratori assieme al consigliere regionale Rinaldi e alla deputata Gullo.

In un momento tanto delicato, Berlusconi avrebbe fatto volentieri a meno di questa grana. Chi ci ha parlato lo descrive determinato a star fuori dalle beghe locali, ma infastidito dalle polemiche. Miccichè giura che a lui a fatto ben altra impressione: «Lo conosco troppo bene e per non sapere che, quando gli ho descritto la vicenda, fosse contento». Di sicuro, ha irritato Catanoso che si lamenta dell’assenza di un confronto. Definisce "una vergogna" il passaggio dell’ex Pd, dice che è dovuto a "biechi motivi personali», e se il Cavaliere "sapesse la verità, li prenderebbe a calci". Incassa senza mostrare turbamenti Miccichè: "Vorrà dire che la prossima volta lo avvertirò. Ma l’operazione è buona: a noi servono voti. II 19 dicembre ci sarà la presentazione al partito a Messina". Ed è vero che la Sicilia è un bacino elettorale irrinunciabile per FI. Per questo, s’inalbera Gasparri, bisognava andarci con i piedi di piombo: "Genovese è plurinquisito, ha carichi pendenti". Il rischio è di lasciare un’autostrada a Grillo, Salvini e Meloni. Non ci sta Miccichè: "Noi abbiamo votato contro l’arresto di Genovese perché dalle carte emergeva una persecuzione giudiziaria contro di lui". Lapidario Gasparri: "La prossima riunione di Fi la faremo a Messina, così potrà partecipare Genovese". Attualmente, ha l’obbligo di dimora in quel pezzo d’isola.