Giovedì 25 Aprile 2024

Migranti, ministri Ue a Tallin: "No all'uso dei nostri porti"

Vertice dei ministri degli Interni. Non decolla la proposta italiana. Minniti: "Ne discuteremo con fermezza". Spagna: "Già sotto pressione" Bill Gates all'Europa: "Rendere più difficili gli ingressi dall'Africa"

Migranti, sbarchi nel Mediterraneo (Ansa)

Migranti, sbarchi nel Mediterraneo (Ansa)

Roma, 6 luglio 2017 - Mattinata di discussione a Tallin tra i ministri degli Interni sull'emergenza migranti. Tra i nodi sul tavolo, quello dell'accoglienza, con la proposta dell'Italia di ripartire gli arrivi anche sui porti degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Tema che prevederebbe la modifica del mandato della missione "Frontex" Triton e su cui, come emerso già in occasione di incontri e dichiarazioni precedenti, sono arrivati stop all'Italia. In particolare da Germania, Olanda e Belgio. La Spagna ha detto di avere porti "già troppo sotto pressione". Ma sulla questione porti è il ministro Minniti a precisare: "La sede per discuterne è Frontex e l'Italia lo farà con la necessaria fermezza". Mentre "su tre punti - Libia, codice di condotta delle ong e rimpatri con la stretta sui visti - al vertice c'è stata una posizione unanime". Posizione che è stata messa nero su bianco in una dichiarazione congiunta. E mentre l'Europa discute, da Oltreoceano arriva l'intervento, un po' a sorpresa, del magnate Bill Gates, fondatore di Microsoft.

image

PORTI CHIUSI - Il commissario all'immigrazione Dimitris Avramopoulos arrivando al summit nella capitale dell'Estonia ha chiarito di non condividere la proposta italiana, che prevederebbe la modifica del mandato della missione "Frontex" Triton. "La missione - ha detto il commissario - ha già un mandato ben definito, si tratta di migliorare l'attuazione di quanto già deciso". Secondo Avramopoulos, inoltre, Triton "fa già un lavoro molto buono". L'operazione Triton per la ricerca e il salvataggio dei migranti al largo delle coste libiche coinvolge 26 paesi ed è a guida italiana; ha sostituito nel novembre 2014 la precedente operazione nazionale di controllo delle coste "Mare Nostrum" e ha il compito di condurre nei porti italiani i profughi salvati.

image

Avramopoulos precisa poi che "occorre più lavoro all'interno dell'Ue, ma anche con i nostri vicini nordafricani, per condividere il peso ed assicurare che l'Italia non sia lasciata sola". E ancora: "L'Agenzia Ue delle guardie di frontiera avrà una discussione con le autorità italiane e gli altri Stati coinvolti, sul piano operativo, la settimana prossima".

Anche la Spagna non sembra mostrare aperture nei confronti della proposta italiana. Il ministro degli Interni Juan Ignacio Zoido ha chiarito, arrivando alla riunione: "L'Italia ha chiesto aiuto, e noi vogliamo dargliene, ma i porti della Spagna sono sottoposti ad una pressione importante nel Mediterraneo occidentale, aumentata del 140%, che impone anche a noi un grosso sforzo per i salvataggi in mare". Il ministro belga Theo Francken ha evitato di rispondere a una domanda generale sulla disponibilità ad aprire altri porti europei alle navi che trasportano migranti sorridendo: "No, non credo che il Belgio aprirà i suoi porti", che si trovano sul Mare del Nord a migliaia di miglia di distanza dal Mediterraneo. Il ministro Thomas de Maiziere  ha chiarito la posizione della Germania: "Non sosteniamo la cosiddetta regionalizzazione delle operazioni di salvataggio".

L'ACCORDO RAGGIUNTO  - Al di là dello stop al tema nuovi porti, i ministri hanno trovato punti comuni. In una dichiarazione congiunta hanno dichiarato che "la situazione nel Mediterraneo centrale e la risultante pressione sull'Italia è una grande preoccupazione per tutti gli Stati". Inoltre hanno raggiunto un accordo per aumentare l'impegno per la Libia e altri Paesi terzi chiave, rivedere e coordinare meglio le operazioni di search and rescue (codice condotta ong) e sui rimpatri. L'accordo raggiunto a Tallin prevede anche, nella parte che riguarda l'aumento dell'impegno con la Libia e altri Paesi Terzi chiave, di "provvedere a finanziamenti adeguati per il Fondo Africa - finestra per il Nord Africa, per il quale la sostenibilità per il 2018 ed oltre dovrebbe essere assicurata attraverso contributi significativi aggiuntivi, inclusi dagli Stati Membri". 

MINNITI - Al termine della mattinata di incontri Marco Minniti commenta: "Le questioni poste dall'Italia hanno avuto un rilievo. Il lavoro da fare è impegnativo e complicato ma sul piano di azione della Commissione, e in particolare il sostegno alla Libia, il codice di condotta per le Ong e i rimpatri, il sostegno è stato quasi unanime". Ma, ha aggiunto, se "la regionalizzazione della missione Triton non era all'ordine del giorno di questa riunione, è però evidente che ci sono posizioni contrastanti: noi manteniamo il nostro punto di vista, altri mantengono il loro: ne discuteremo nella sede formale di Frontex con la necessaria fermezza".