Lunedì 29 Aprile 2024

Cina, baby modella russa muore dopo 13 ore di sfilate no-stop

Vlada Dzyubamì, siberiana, soffriva di miningite. Era sottoposta a un contratto definito 'da schiava' e aveva paura di chiedere aiuto a un medico perché non aveva assicurazione

 Vlada Dzyuba, la modella russa morta a soli 14 anni

Vlada Dzyuba, la modella russa morta a soli 14 anni

Shanghai, 28 ottobre 2017 - Costretta a sfilare ininterrottamente per 13 ore, una baby modella 14enne - la russa Vlada Dzyuba - è stramazzata a terra ed è morta. Succede in Cina, dove la top emergente non ha resistito a una sfilata definita "massacrante" a Shanghai. 

Un caso limite, certo, che però ha aperto una finestra sul possibile sfruttamento di modelle giovanissime nell'industria della moda cinese. La ragazzina - riporta il Siberian Times - soffriva di meningite cronica, ma aveva paura di chiedere aiuto a un medico perché il suo contratto, che il quotidiano russo definisce "da schiava", non comprendeva alcuna assicurazione sanitaria. Ufficialmente Vlada avrebbe docuto lavorare solo tre ore alla settimana, ma questa soglia stabilita per contratto era sempre stata largamente ignorata. E così, alla tredicesima ora di sfilata, la giovanissima modella è stata colta da una febbre altissima. Pochi minuti dopo è svenuta e, portata tempestivamente in ospedale, è morta dopo due giorni di coma. La causa preliminare del decesso è stata individuata nella meningite, che però è stata  aggravata da un grave esaurimento fisico. 

La mamma: "Mi diceva: sono così stanca che voglio solo dormire"

La triste storia di Vlada ha fatto molto scalpore in Siberia, da dove vengono le molte baby-indossatrici che vengono reclutate in Cina. Mosca ha chiesto spiegazioni alla Cina in merito.  Oksana, la madre di Vlada - che l'8 novembre avrebbe compiuto 15 anni - ha dichiarato in lacrime all'emittente Ntv: "Mi telefonava, e mi diceva 'mamma, sono così stanca, voglio solo dormire'. Doveva essere all'inizio della malattia... e poi la febbre ha iniziato a salire. Neanche io riuscivo a dormire, la chiamavo in continuazione, pregandola di andare in ospedale".

La donna, preoccupata, aveva anche richiesto un visto per andare a riprendere la figlia in Cina, ma la procedura era stata rallentata dalla burocrazia. Per andare a lavorare in Cina, Vlada aveva anche abbandonato temporaneamente la scuola a Perm, sugli Urali. Non è chiaro al momento che ruolo abbia avuto nella vicenda delle mancate cure mediche il suo 'assistente personale', un certo Dmitry Smirnov, coinvolto nelle indagini della polizia cinese.