Venerdì 10 Maggio 2024
GIAMPAOLO PIOLI, inviato a New York
Esteri

Pericolo Isis, l'Occidente si blinda. "Micro bombe nei tablet"

Dopo l'attentato di Londra, Trump offre sostegno alla Gran Bretagna: "Siamo pronti a collaborare"

Attacco alla sede del Parlamento britannico (Ansa)

Attacco alla sede del Parlamento britannico (Ansa)

New York, 23 marzo 2017 - Il telefono rosso fra Washington e Londra è scattato pochi minuti dopo l’attentato sul ponte di Westminster. Donald Trump ha subito chiamato la premier britannica Theresa May, non solo per condannare l’attacco terroristico, ma per offrire tutta la collaborazione americana. Al Dipartimento di Stato invece, dove era in corso la conferenza internazionale anti Isis, la notizia è arrivata come un siluro gelido. L’agguato è caduto proprio nel giorno in cui le truppe americane sono arrivate per la prima volta in territorio siriano schierandosi al fianco dei miliziani curdi sul fronte di Raqqa pronti a lanciare da Nord un attacco concentrico dal cielo e da terra alla capitale dell’Isis.   In tutti gli aeroporti americani intanto cresce l’allerta dopo il «bando anti tablet» ordinato dalla Casa Bianca nei confronti di una decina di Paesi, soprattutto arabi, inclusi Turchia ed Egitto. Secondo i servizi di intelligence e dell’antiterrorismo americani, Al Qaeda e Isis si starebbero specializzando infatti nella miniaturizzazione di ordigni così da poterli inserire nelle batterie di computer portatili e iPad. Il provvedimento restrittivo che obbliga i passeggeri provenienti dai Paesi a rischio e diretti in Usa a deporre nel bagaglio in stiva, tutto il materiale elettronico, salvo i telefoni cellulari, potrebbe essere adottato molto presto come misura preventiva anche da numerosi altri Stati oltre Usa e Inghilterra.

«Apprezzo il fatto – dice il ministro degli Esteri italiano Alfano da Washington – che l’amministrazione americana abbia deciso di cominciare dall’antiterrorismo la sua attività internazionale, perché la lotta all’Isis è un punto che unisce ed è una priorità che tutti riconoscono».

Oggi alla Camera Donald Trump attende il voto cruciale per il cambio della riforma sanitaria di Obama che però fino all’ultimo sta dividendo anche gli stessi repubblicani. Se non passasse la nuova legge, a poco più di 60 giorni dal suo insediamento, Trump si troverebbe di fronte a un formidabile smacco con conseguenze politiche devastanti per la sua agenda.   In una settimana che si preannuncia di nuovo molto tesa il presidente ha subito ieri un durissimo attacco dal Wall Street Journal, considerato un giornale amico, che in un editoriale scrive: «Le falsità di Donald Trump stanno erodendo la fiducia dell’opinione pubblica nei suoi confronti, in casa e all’estero. È come un ubriaco aggrappato a una bottiglia vuota di gin. Se non dimostrerà più rispetto per la verità, presto la maggioranza degli americani lo considererà un ‘fake president’ un presidente finto».

La Casa Bianca nel frattempo annuncia che Trump parteciperà al summit della Nato a Bruxelles il 25 maggio per poi arrivare a Taormina per il G7 il giorno dopo.  L’intera diplomazia Usa è concentrata adesso sul summit con la Cina il 5-6 aprile a Mar a Lago in Florida, dove si terrà il primo faccia a faccia fra Trump e il presidente cinese Xi Jinping, dietro la minaccia di un nuovo super asse globale Pechino-Mosca alleati contro Washington .