Lunedì 20 Maggio 2024

“Mosca costruisce strutture per lo stoccaggio di armi nucleari in Bielorussia"

Lo ha rivelato il New York Times studiando le immagini satellitari. Presto le esercitazioni congiunte con la Russia per testare la prontezza delle armi nucleari tattiche

Roma, 10 maggio 2024 - La minaccia nucleare di Putin in Bielorussia è sempre più reale, infatti secondo un'indagine del New York Times, che si è basata sulle immagini satellitari: Mosca starebbe costruendo strutture che secondo gli esperti potrebbero ospitare testate nucleari. L'arsenale atomico che Mosca ha spostato in casa del fido Lukashenko, quindi pericolosamente a ridosso dei paesi europei, è stato individuato a 190 chilometri dal confine con l'Ucraina, vicino alla città di Asipovichy. Le immagini che arrivano e dai satelliti suggeriscono che le nuove costruzioni in zona sono simili a quelle per lo stoccaggio nucleare delle basi in territorio russo.

Rimosso il capo di stato maggiore bielorusso

Altro strano tempismo da registrare in Bielorussia è stata la sostituzione immediata di Viktor Gulevich, capo di stato maggiore delle forze armate. Ufficialmente il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha firmato il decreto di licenziamento di Gulevich per il raggiungimento del limite di età e del diritto di indossare l'uniforme militare, ha riferito l'agenzia di stampa Belta, ma qualche dubbio rimane vista la tempistica. Gulevich era capo di stato maggiore delle forze armate bielorusse e primo viceministro della difesa dall'11 marzo 2021.

Esercitazioni su prontezza reazione nucleare 

Comunque Gulevich lascia il suo esercito alle prese con le prossime esercitazioni russe per testare la prontezza delle armi nucleari tattiche, di cui alcune già posizionate in territorio bielorusso da aprile secondo un accordo firmato con Putin lo scorso anno, come rivelò lo stesso presidente Lukashenko.

Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko

Armi di deterrenza nucleare: assicurazioni e minacce 

Riguardo all'utilizzo delle armi nucleari le dichiarazioni di Putin e Lukashenko sono un esempio di carota e bastone. Se da una parte i due leader dicono: "Non attaccheremo nessuno. Vogliamo la pace, non vogliamo combattere. Non vogliamo che l'Ucraina sia un trampolino di lancio per un attacco alla Bielorussia e alla Russia", parole del presidente bielorusso, simili a quelle di  Putin (Russia "farà di tutto per evitare uno scontro globale”), dall’altra lasciano l'ombra del fungo atomico pronta a scattare: Mosca "non permetterà a nessuno di minacciarla", e di conseguenza terrà pronte le sue "forze strategiche" nucleari, parole dette alla parata per l'anniversario della vittoria su Hitler.

Una risposta alle provocazioni dell’Occidente

Così la Bielorussia ufficialmente parteciperà alle esercitazioni sulle misure di deterrenza nucleare come da programma, ha più volte minimizzato Lukashenko, dimenticando  però l'uscita dei giorni scorsi del suo ministero della Difesa che parlando dei test aveva sottolineato che si trattavano di una risposta alle minacce occidentali, tra cui le uscite aggressive del presidente francese Emmanuel Macron, pronto a inviare truppe transalpine in appoggio alle difese di Kiev.